Mio marito è affetto da azoospermia, per la procedura PMA abbiamo eseguito ricerca genetica ed è risultato per la fibrosi cistica: eterozigosi della mutazione D1152H e per quanto riguarda gli alleli del sito polimorfico dell’introne 8(Ivs-8 polynt):7t/7/.
Abbiamo eseguito tutti gli esami possibili andrologici e analisi approfondite dello sperma ma tutto è negativo, non è presente nessuna anomalia. La produzione ridotta di sperma dicono che potrebbe essere associato alla suddetta mutazione di fibrosi cistica. Abbiamo provato 5 procedure di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) con ICSI (Intracitoplasmatic Sperm Injection) omologa ma nulla. Volevo chiedere se esiste una cura farmacologica per questa mutazione e che possa aiutare nella procedura di PMA.
Grazie per la vostra disponibilità e attenzione alla mia situazione.
D1152H è una mutazione del gene CFTR con funzione residua a conseguenze cliniche variabili, cioè può associarsi o meno alla diagnosi di fibrosi cistica. Negli USA, D1152H è trattabile con il farmaco Kalydeco (qui un nostro commento). Però attenzione: Kalydeco è approvato per il trattamento di soggetti con questa mutazione nel genotipo in presenza di diagnosi di fibrosi cistica. In questi casi, il farmaco migliora decisamente il quadro complessivo della malattia. Non ci sono segnalazioni circa la possibilità che Kalydeco incida sui difetti dell’apparato riproduttivo caratteristici della FC, che sono tipicamente la malformazione dei dotti deferenti con conseguente azoospermia.
Va detto che l’alterazione della qualità/quantità degli spermatozoi non è una caratteristica tipica della fibrosi cistica e talvolta viene segnalata soprattutto in soggetti con combinazioni genetiche particolari (per esempio una mutazione CFTR benigna e un particolare assetto delle varianti dello stesso gene chiamate complesso poli-T, come nella domanda). In questi casi l’ipotesi è che la proteina CFTR influisca non solo sullo sviluppo dei dotti deferenti ma anche sulla fase di produzione degli spermatozoi. Tuttavia sono ipotesi con modeste evidenze scientifiche: su questo argomento ci sono nel sito precedenti risposte (qui).
A nostra conoscenza non esistono esperienze circa l’uso di Kalydeco per il trattamento dell’oligospermia che si suppone correlata a queste particolari combinazioni genetiche.
È vero che Kalydeco ha mostrato in alcuni soggetti FC di poter recuperare la funzione pancreatica, per questo ne viene consigliato il suo uso a un’età sempre più bassa, prima che il tessuto pancreatico sia danneggiato. Ma non sappiamo se e come agirebbe Kalydeco nell’adulto, con una oligospermia forse CFTR-correlata.
Aggiungiamo che in Italia il farmaco non è erogato a carico del SSN.