Mio figlio, affetto da FC, ha 5 anni, gode di buona salute e cresce a 75 percentili in peso e altezza. L’anno scorso in seguito ad una bronchite curata in ospedale (dopo due ricadute) gli è stato è prescritto il Tobi a mesi alterni, nonostante non si trattasse di infezione da P.a.. Aggiungo inoltre che si trattava dell’unica bronchite importante mai avuta. Volevo quindi sapere se il Tobi può essere usato anche come misura preventiva all’infezione da P.a.. Grazie Alex
Il Tobi è un antibiotico, la tobramicina, preparato in soluzione, adatta alla somministrazione aerosolica.
Vi sono esperienze recenti di uso di questo farmaco per l’eradicazione della Pseudomonas aeruginosa, cioè della sua eliminazione dalle vie aeree, quando compare per la prima volta o in modo intermittente, anche in assenza di sintomi respiratori. Alcuni studi hanno dimostrato che la somministrazione di Tobi per 4 settimane era efficace nell’eliminare Pseudomonas aeruginosa (1).
Altri studi hanno dimostrato che anche la colimicina per via inalatoria, associata ad un antibatterico per via orale, la ciprofloxacina, erano efficaci nell’eradicare il germe alla sua prima o nuova comparsa (1).
Ormai tutti i Centri applicano una terapia per eradicare la Pseudomonas aeruginosa. Questa strategia terapeutica deriva dalle evidenze che il germe può diventare “abitatore” abituale delle vie aeree e ciò si può associare ad aumento dei sintomi respiratori ed a peggioramento della funzione respiratoria. I Centri applicano schemi di terapia diversa per eradicare Pseudomonas aeruginosa: questo comportamento differenziato è giustificato dalla mancanza di evidenze scientifiche che uno schema di terapia sia più efficace di un altro (1).
Non sono invece a conoscenza di esperienze consolidate e sottoposte al vaglio della ricerca di uso del Tobi come “preventivo”. In questo ambito ci sono probabilmente due possibilità:
a) l’uso cronico dell’antibiotico aerosol prima di ogni comparsa di Pseudomonas aeruginosa nelle vie aeree nell’intento di evitarne anche la prima comparsa;
b) l’uso cronico del Tobi in una situazione di presenza intermittente del germe. Quest’ultima è probabilmente la situazione di applicazione della terapia nel caso del bambino di cui alla domanda. Il razionale è di presumere la presenza del germe o la sua facile ricomparsa (ad esempio se vi è una fase, caratterizzata da sintomi respiratori più frequenti e/o abituali o vi è stata una complicanza infettiva polmonare di una certa entità) in una situazione in cui è difficile dimostrarlo, ad esempio perchè il bambino non espettora ed il suo riscontro è stato intermittente. In questo caso occorre ricorrere al tampone di gola o all’aspirato ipofaringeo, che sono meno sensibili dell’esame microbiologico dell’espettorato. Questa è una situazione abbastanza comune e difficile: la ricerca dovrebbe valutare e mettere a disposizione test semplici e nello stesso tempo molto sensibili ed accurati per dimostrare o meno la presenza di un batterio nelle basse vie aeree ed evitare così risultati “falsamente negativi”.
In attesa di questi risultati della ricerca, i medici ragionano sul singolo caso e possono adottare schemi di terapia non propriamente validati, ma nell’interesse del bambino. Nel caso in oggetto suggerisco perciò di discutere con i medici del Centro le ragioni delle scelte fatte.
(1) Wood DM, Smyth AR. Antibiotic strategies for eradicating Pseudomonas aeruginosa in people with cystic fibrosis. Cochrane Database Syst Rev 2006 Jan 25; (1):CD004197.