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30 Dicembre 2003

Terapia genica con vettore AAV

Autore: Papà Alessia
Domanda

Vorrei sapere cosa ne pensate del trasferimento del gene corretto della proteina CFTR mediante AAV.

Risposta

Il virus adeno-associato (AAV) è stato proposto come possibile vettore (cioè trasportatore del gene CFTR normale) per la terapia genica della fibrosi cistica dalla ditta Targeted Genetics Corporation di Seattle, USA. Si tratta di un virus di piccolissime dimensioni che non ha alcun effetto patogeno sull’uomo. Quel vettore, in collaborazione con l’Università Johns Hopkins di Baltimora, l’Università di Florida in Gainesville e l’Università di Stanford in Palo Alto, è stato negli ultimi anni perfezionato e aggiustato, includendovi il gene CFTR rimpicciolito (minigene), e sperimentato sull’uomo. Si è iniziato con tre studi clinici di fase I in pazienti CF: singola dose di tgAAVCF (nome del vettore) instillata in un lobo polmonare, singola dose instillata nei seni mascellari e singola dose somministrata ai polmoni per via aerosolica. Tali studi hanno dimostrato la piena sicurezza e l’ottima tolleranza per i pazienti nonchè la persistenza del vettore fino a 70-90 giorni dopo la somministrazione. Un successivo studio di fase II, con instillazione nei seni mascellari, ha dimostrato una significativa diminuzione di una sostanza che favorisce l’infiammazione (IL-8) ed un aumento di una sostanza che contrasta l’infiammazione (IL-10). Recentemente è stato condotto un ulteriore studio di fase II ,con dosi ripetute di vettore, in doppio cieco controllato con placebo, in 37 pazienti CF. E’ stata confermata l’assoluta sicurezza anche con dosi ripetute e una chiara tendenza all’incremento di funzionalità respiratoria e alla diminuzione della citochina IL-8 favorente l’infiammazione. Attualmente è in corso un nuovo studio in doppio cieco controllato con placebo in 100 pazienti CF, con doppia somministrazione di tgAAVCF a distanza di 30 giorni, con lo scopo principale di valutare il miglioramento di funzione respiratoria. Va detto che parecchi ostacoli sono ancora da superare per ottenere una migliore efficienza di trasferimento genico: tra questi, la barriera del muco, il punto di attacco all’apice delle cellule respiratorie e il cammino del vettore entro la cellula per raggiungere il nucleo, sede di azione del DNA genico. Abbiamo l’impressione che questo vettore sia oggi tra i più promettenti: ne fa testimonianza anche il grosso investimento scientifico che se ne sta facendo negli USA. Rispondere invece alla domanda “tra quanto tempo?” è oggi veramente impossibile: la strada della terapia genica rimane un caposaldo nella ricerca CF ma temiamo che essa sia ancora lunga, anche se dobbiamo riconoscere che la storia della ricerca biomedica è fitta di insperate sorprese che hanno risolto spesso gravi problemi di salute.

G.M.


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