Sono recentemente entrata in un negozio di prodotti naturali/biologici per introdurre nella dieta di mia figlia affetta da FC alimenti contenenti olio d’oliva al posto degli oli vegetali idrogenati e mi sono imbattuta in un sale di potassio anzichè di sodio (consigliato per coloro che devono fare diete povere di sodio). Mi chiedevo se non fosse utile anche in FC, dato il problema della ritenzione di sodio nelle cellule. Un’altra domanda: è noto in letteratura che i soggetti FC hanno un rapporto omega 3/omega 6 alterato a sfavore degli omega 3 e tuttavia nelle diete consigliate si incoraggia il consumo di cibi grassi senza distinguere tra grassi “buoni” e non. C’è un motivo? Grazie, Romina
Primo problema: potassio al posto del sodio. E’ vero, nella fibrosi cistica, a livello di epiteli respiratori e intestinali vi è un eccesso di rassorbimento di sodio (canale del sodio iperattivo) in concomitanza con un difetto di secrezione di cloro. Questo peraltro non significa che nelle cellule epiteliali e nell’organismo vi sia complessivamente un accumulo di sodio, come può avvenire ad esempio in caso di insufficienza renale. Il sodio riassorbito dal fluido di superficie dell’epitelio attraverso la membrana apicale delle cellule epiteliali va a riequilibrarsi nei liquidi organici attraverso la membrana basolaterale di quelle cellule. Quelli che vengono nettamente perduti con il sudore (nella ghiandola sudoripara, all’inverso che nelle cellule respiratorie, cloro e sodio non vengono riassorbiti) sono il cloro e il sodio. E’ questa perdita che dobbiamo compensare nel malato FC con un supplemento di sale (cloruro di sodio). Sarebbe quindi un errore ricorrere al cloruro di potassio.
Secondo problema: omega-3 acidi grassi. E’ vero che talora chi prescrive diete ipercaloriche e quindi ricche di grassi in FC non distingue tra tipi di grassi da assumere. E’ vero che in FC vi è uno squilibrio tra acidi grassi omega-3 (a spinta antinfiammatoria) e acidi grassi omega-6 (tendenzialmente pro-infiammatori). Laddove l’attenzione nutrizionale è accurata (ed anche alcune linee guida ne trattano) è sempre stato raccomandato di non far mancare nell’alimentazione una quota di acidi grassi essenziali polinsaturi (almeno il 10% dell’intera quota di acidi grassi; sono chiamati essenziali perché non vengono sintetizzati dall’organismo): l’olio di semi di girasole e di mais, oltre che i pesci, ne sono ricchi. Un particolare acido grasso omega-3, l’acido docosaesaenoico (DHA), è stato ripetutamente testato come supplemento dietetico con l’intento di modificare il rapporto con l’acido arachidonico (che è un omega-6), rapporto che in FC sarebbe favorevole a quest’ultimo e spiegherebbe in parte la facilitazione infiammatoria polmonare della malattia. Una rassegna Cochrane degli studi clinici che hanno affrontato questo problema (1) conclude che “supplementi regolari di omega-3 assicurano qualche beneficio ai malati FC, avendo relativamente scarsi effetti collaterali, benché vi sia insufficiente evidenza per raccomandare l’uso routinario di omega-3 nelle persone FC”. Noi ci sentiamo di raccomandare l’inserimento abituale nell’alimentazione di una quota di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3 (ripetiamo: pesce, olio di mais o di semi di girasole)
Si vedano su questo tema anche le domande-risposte del 18.02.05 (Aladin DHA 1000 e infiammazione polmonare) e del 12.12.05 (Acidi grassi omega-3 nella fibrosi cistica) nonché la rcensione in Progressi di Ricerca del 11.02.10 (Acidi grassi omega-3 nel trattamento della fibrosi cistica)
McKarney C, Everard M, N’Diaye T. Omega-3 fatty acids (from fish oils) for cystic fibrosis. Cochrane Database Syst Rev. 2007 Oct 17;(4):CD002201