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26 Settembre 2023

Sulla correlazione tra valori di cloro sudorale, funzionamento di CFTR e accesso ai modulatori

Autore: Persona con FC
Domanda

Buongiorno sono una persona con la fibrosi cistica. Vi scrivo riguardo al mio test del sudore. Ho letto qui nel vostro sito che il livello del cloro sudorale rappresenta un buon indicatore del funzionamento della proteina CFTR. Ho due mutazioni rare orfane di cura ed il mio centro mi ha eseguito il test recentemente. Questo il risultato. Primo test: quantità sudore 74,3 mg, cloro 81, sodio 77 Secondo test: quantità sudore 78,7 mg, cloro 80, sodio 75. Con questi valori è ipotizzabile che la mia proteina CFTR funzioni un po’? Chiedo questo perché conosco molti pazienti con valori di cloro sudorale di 140 e mi domando, forse illudendomi, se forse i modulatori oggi sul mercato che non sono autorizzati per le mie mutazioni, potrebbero funzionare su di me? Vi ringrazio per tutto il lavoro che fate.

Risposta

Il test del sudore è un test di laboratorio che misura la concentrazione di cloro (e di sodio) nel sudore. La concentrazione di cloro nel sudore è determinata dall’attività di tutti i canali che trasportano cloro, tra cui il canale CFTR che, in presenza di fibrosi cistica (FC), risulta assente o poco rappresentato o mal funzionante.
Quando CFTR è ben rappresentato e funzionate, i valori di cloro nel sudore sono <30 mmol/L (o 40 mmol/L in base alla fascia d’età) e il test è considerato normale. Quando CFTR funziona solo in parte o è poco rappresentato, i valori di cloro nel sudore sono compresi tra 30 mmol/L (o 40 mmol/L in base alla fascia d’età) e 59 mmol/L e il test è considerato intermedio o borderline. Quando infine l’attività della proteina CFTR è assente/molto ridotta o il canale è assente i valori di cloro nel sudore sono ≥60 mmol/L e il test è considerato patologico.
Quando il test del sudore è patologico, insieme ad altre informazioni come per esempio la presenza di due mutazioni che causano fibrosi cistica, alla presenza di un quadro clinico fortemente suggestivo di malattia, si conclude per una diagnosi di fibrosi cistica.
Chi ci scrive ha già una diagnosi di fibrosi cistica e i valori recenti di cloro sudorale riportati lo confermano.

Ricordiamo che le caratteristiche fenotipiche della malattia, ovvero come si manifesta la fibrosi cistica, dipendono da diversi fattori:

  • genetici (mutazioni a carico del gene CFTR, ma anche attività dei geni modificatori)
  • ambientali (stile di vita, condizioni socio-economiche)
  • terapeutici (tipo di terapia ma anche aderenza alla terapia)
  • iatrogeni (derivanti da decisioni mediche)

Valori di cloro nel sudore di poco superiori a 60 mmol/L o di molto superiori a 60 mmol/L non possono predire la risposta ai farmaci modulatori.
L’accesso alla terapia con modulatori è regolata da precisi criteri che non dipendono dal valore del cloro nel sudore.

Per rispondere però al quesito specifico di chi scrive, e cioè l’ipotesi che a valori di cloro sudorale non elavatissimo corrisponda una proteina CFTR che conserva un certo funzionamento, abbiamo visto che nella letteratura scientifica ci sono alcuni studi in merito riguardanti le mutazioni con funzione residua. Ne abbiamo parlato su questa pagina del nostro sito. Non sappiamo però le mutazioni di chi ci scrive.
In questi studi viene mostrato come soggetti che hanno nel genotipo almeno una mutazione con funzione residua hanno valori di cloro nel sudore mediamente meno elevato della restante popolazione FC. Va chiarito però che non c’è chiara correlazione fra la presenza della mutazione con funzione residua e il quadro clinico della malattia che, come detto sopra, è influenzato da svariati fattori. Infatti sempre gli studi fatti indicano che i sintomi di malattia dei soggetti con mutazioni con funzione residua sono molto variabili e comunque progressivi come in altri genotipi. Ribadiamo che in questo caso non sappiamo né le mutazioni né il quadro clinico di chi scrive: molto probabilmente il medico del centro di riferimento li conosce e può meglio inquadrare il problema.

Comunque, indipendentemente dal tipo di mutazione, per determinare se un farmaco modulatore sia efficace nel recuperare la funzione del CFTR è necessario procedere con lo studio della risposta su cellule prelevate dal soggetto (in genere si tratta di cellule prelevate dal naso con una tecnica denominata brushing nasale) ai modulatori. Ne abbiamo parlato qui.
Diversi laboratori, anche in Italia, sono attrezzati per eseguire tale indagine, fornendo risposte per ora certamente utili a livello conoscitivo; la questione di tradurre poi una eventuale risposta positiva nella possibilità pratica di avere il farmaco è ancora molto complessa e difficile. Di nuovo l’invito è di parlarne con il medico del centro di riferimento per avere maggiori informazioni.

Dott.ssa Natalia Cirilli, Centro Regionale Fibrosi Cistica, Ancona - Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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