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19 Novembre 2018

Sul caso di un test di screening neonatale FC borderline e il rilievo di una mutazione CFTR in eterozigosi

Autore: Federica
Domanda

Buonasera, dopo un primo consulto di pochi giorni fa (4 novembre, se non erro, e vostra risposta il 5 novembre) scrivo per un aggiornamento della situazione della mia bambina di 25 giorni a seguito della visita al Centro FC di Ancona, dove siamo stati invitati ad andare a seguito di positività al test neonatale per FC. Come scrivevo nel mio primo consulto, il valore IRT rilevato dallo screening è di 53,7 (cut off <50, laboratorio di Fano). Lo stesso laboratorio, in presenza di positività, ha immediatamente eseguito anche l’esame genetico per mutazioni, rilevando la presenza della mutazione deltaF508 in eterozigosi, cosa che abbiamo appreso dal personale medico che ci ha accolti al reparto FC di Ancona per discutere della situazione e della positività del test tripsina (fatto in seconda giornata dopo la nascita).
Posto che non so cosa significhi “in eterozigosi”, credo però di aver capito che la mia bimba ha un gene modificato (deltaf508 appunto) che dovrebbe essere il più comune nella popolazione caucasica (correggetemi se sbaglio) e ciò che andrà appurato è se tale gene sia stato trasmesso da un solo genitore (risultando quindi lei portatrice sana) o da entrambi (e quindi risultando affetta da FC). Quel che è stato fatto al reparto è stata una visita della bimba (visita generale, auscultazione torace, valutazione della crescita/peso e deposito campione delle feci della bimba) oltre al test del sudore, che purtroppo dobbiamo ripetere lunedì perché la bimba non ha sudato abbastanza, quindi era insufficiente per poter procedere con l’analisi di laboratorio. La bimba cresce bene ed è aumentata anche in lunghezza e circonferenza cranica; le feci, alla vista del dietologo e dell’infermiera, non sono unte. La pediatra con cui abbiamo parlato ci ha detto che normalmente i bimbi affetti da FC -anche così piccoli- non hanno le “guanciotte piene” e non sono particolarmente floridi, ma tendono a mostrare segni di scarso accrescimento, feci unte e maleodoranti, sintomi e segni fortunatamente non presenti al momento nella mia bimba. Quel che mi chiedo in prima analisi (in preda alla paura che affolla la mia mente in questo momento, spero possiate capirmi) è: un valore di 53,7 di tripsina nel sangue della mia piccola, con la presenza di una mutazione del gene F508del in eterozigosi fa pensare a una FC o -statisticamente- più a un caso di falsa positività da portatrice sana? La pediatra, a cui ho rivolto qualche domanda, mi ha detto che generalmente i bimbi affetti da FC (oltre alla sintomatologia, che comunque potrebbe anche non essere manifesta nei primissimi gg di vita) tendono però ad avere valori di IRT più alti (circa 70/80). Se ho ben capito, escludendo il 25% delle possibilità in cui la bimba non abbia alcuna modificazione (dato che invece è stato rilevato), le possibilità che restano sono del 50% che sia portatrice sana di FC e del 25% che sia affetta da FC. Da qui il secondo quesito: una IRT così bassa, nel caso della peggiore, può suggerire una forma di FC lieve, atipica o non ha nulla a che fare con la possibile migliore/peggiore evoluzione della malattia? Ad ogni modo, procederemo con il nuovo test del sudore e successivamente con i test genetici anche mio marito ed io, nell’ipotesi di una nuova gravidanza.

Risposta

La risposta cui si riferisce questa domanda si trova sotto, alla citazione (1). “Eterozigote” o “eterozigosi” è il termine tecnico per definire lo stato di portatore di una mutazione del gene CFTR, ovvero la presenza nel corredo genetico di un individuo di una singola copia di mutazione del gene, collocata su uno dei due cromosomi numero 7 che tutti possediamo (1, 2). Lo stato di portatore non comporta segni di malattia FC. La malattia FC è determinata dalla presenza di due mutazioni (uguali o diverse) del gene CFTR (in quel caso il termine tecnico è omozigote). Se l’indagine genetica già eseguita nella bambina è stata molto approfondita, con studio di un numero molto ampio di mutazioni CFTR, comprese le mutazioni rare, la probabilità che anche sull’altro cromosoma 7 ci sia una mutazione, e quindi ci sia la malattia fibrosi cistica, è bassa. Se il numero di mutazioni esaminato era ristretto, il test genetico va approfondito perché potrebbe esserci una seconda mutazione sul cromosoma 7 gemello, probabilmente di tipo lieve. Nel caso della presenza di una mutazione nel primo cromosoma e di una diversa nel secondo (gemello) si parla di eterozigosi composta (2).
È vero che un valore di 53ng/ml all’IRT non è elevato come nei casi di fibrosi cistica classica, piuttosto si colloca nella fascia borderline (incerta, di confine) e potrebbe ancora essere compatibile con lo stato di portatore (allo screening neonatale FC alcuni portatori sani FC possono in realtà presentare valori di IRT lievemente positivi). Quando il valore dell’IRT è borderline spesso anche il risultato del test del sudore è borderline e la diagnosi può essere incerta: alla fine sarà l’insieme delle prove (tripsina, test del sudore, approfondimento dell’analisi genetica) a orientarla.
Ancora oggi, pur in presenza di altri test più sofisticati, il test del sudore rimane un indicatore affidabile del funzionamento della proteina CFTR nel soggetto, e in genere c’è una certa correlazione fra il cloro sudorale e il valore della tripsina all’IRT (improbabile trovare un cloro molto elevato con una IRT normale o borderline). Valori borderline del test del sudore, oltre che della tripsina, nella maggioranza dei casi, ma non nella totalità, depongono per una forma mite o atipica di malattia FC, diversa dalla forma classica.

1) Ancora sui possibili falsi positivi al test di screening neonatale FC e sulla regolarità di crescita infantile, 5/11/2018
2) Ancora sul significato di omozigote e di eterozigote composto, 06/03/2014
3) Significato di eterozigote: il caso della mutazione W1282X, 15/05/06

G. Borgo


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