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29 Giugno 2011

Studi sulla combinazione VX-809 / VX-770

Autore: Franco
Domanda

Buon giorno, sono sempre il padre di una bimba di tre anni con FC (delta F508). Alcuni giorni fa feci la domanda sul correttore VX-809 e su cosa aspettarsi. La Fondazione gentilmente mi rispose dicendo che si doveva aspettare lo studio combinato di VX-809 e VX-770. Ora che lo studio di fase due ha concluso la prima fase dando segnali promettenti di recuperare una certa quantità di proteina, sostenendo che basta un 10-15% del livello di funzione normale per stare meglio, io chiedo, visto che il potenziatore VX-770 c’è e funziona e pure ci sono i correttori (aspettando magari anche il VX-661), aggiustando le dosi, magari riuscendo a recuperare più proteina, si può gioire un po’, pensando che da qui a cinque-sei anni per mia figlia e per tutte le persone FC si possa sperare in una vita davvero migliore? Poi volevo chiedere, visto che la cura antibiotica è importante e che purtroppo lo Pseudomonas in fase avanzata non dà scampo, se ci sono in arrivo nuovi antibiotici per contrastare l’ infezione cronica provocata da questo batterio.

Risposta

Intanto alcune informazioni sui trial clinici. La combinazione di VX-809 (farmaco “correttore” che recupera almeno in parte la proteina CFTR-DF508) con VX-770 (farmaco “potenziatore” che stimola e rinforza la funzione della proteina recuperata alla membrana cellulare ma comunque debole) ha completato uno studio di fase I su soggetti volontari sani (aggiornamento del 2 gennaio 2010 in ClinicalTrials.gov) mirato a indagare la farmacocinetica e la sicurezza dei farmaci. E’ ancora in corso e si stanno ancora reclutando pazienti per uno studio di fase II sulla stessa combinazione di farmaci su pazienti FC (programmati 160 pazienti). L a conclusione dello studio è prevista per il luglio 2012 (aggiornamento del 1 marzo 2011 su ClinicalTrials.gov).

Certamente gli aggiustamenti delle dosi dei farmaci sono importanti e questo studio in corso in parte ne tiene conto (somministrando la stessa dose di farmaco o di placebo in un gruppo una volta al giorno e in un altro due volte al giorno). Certamente, sul piano molecolare si tende a recuperare il massimo di proteina e il massimo di funzionalità della stessa: non si sa ancora bene quanta proteina e quanta funzione bisogna recuperare: forse il 10-15% del normale non è ancora sufficiente per un chiaro effetto clinico. Ma bisogna stare a vedere i risultati di questi studi per capire se questa associazione funziona: se vi fossero risultati almeno parziali, è possibile che debbano seguire altri studi per meglio definire il dosaggio ottimale.

Circa nuovi antibiotici anti-Pseudomonas, ve ne sono parecchi allo studio ma siamo ancora in fase preclinica, cioè in laboratorio e su modelli animali, ma si ha l’impressione che non tarderanno ad uscire studi clinici promettenti. Dai nuovi antibiotici ci si attende una capacità di agire sui ceppi resistenti di Pseudomonas aeruginosa ed anche quella di impedire che il batterio si costruisca la sua fortezza difensiva, quella chiamata “biofilm”.

G.M.


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