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13 Gennaio 2010

Studi su terapie del difetto di base mutazioni-orientate procederanno per tappe

Autore: Alessandro
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Salve, sono un ragazzo di 24 anni con FC e ho le mutazioni G85E/A561E. Ho già fatto in passato una domanda simile con risposta della dott Borgo, che ringrazio. Vorrei capire come mai trovo pareri discordanti tra i medici, nel senso che, quando domando se i farmaci che sono in sperimentazione potranno agire sulle mie mutazioni, trovo risposte molto diverse tra loro: c’è chi dice che nessun farmaco in sperimentazione andrebbe bene per queste mutazioni, c’è chi suppone il contrario. Leggo in siti di FC che la DF508 c’è chi la mette in II classe “come dovrebbe trovarsi anche la mia G85E” e chi in III. Ma il fatto ancor più preoccupante è che non vorrei arrivare al giorno del successo del farmaco e sapere che il farmaco “potrebbe andare bene” ma non con certezza perchè non è stato sperimentato su tutte le mutazioni. Vorrei capire se da parte mia posso fare qualcosa per me e anche per chi ha le mie stesse mutazioni per riuscire a capire se eventualmente questi farmaci possano andare bene anche su queste mutazioni, essendo di classe II ambedue, magari con test o sperimentazioni (all’ estero è emerso nei convegni che ci sono troppe poche reclute: io da tempo cerco sperimentazioni per farle). Non è bello vivere anche con questa angoscia. Spero in una bella e soddisfacente risposta. Grazie

 

Risposta

Saranno i prossimi anni a fornire una risposta soddisfacente per chi ci scrive, perchè oggi una risposta non c’è: nessuno sa e nessuno può dire se i farmaci che si stanno sperimentando nei confronti di alcune mutazioni CFTR, appartenenti ad alcune classi, saranno efficaci nei confronti di tutte le mutazioni che appartengono a quella certa classe. Ma la ricerca procederà per tappe e, con tutta probabilità, i farmaci saranno gradualmente sperimentati in malati con mutazioni diverse, appartenenti però alla stessa classe, proprio per arrivare a stabilire se è valido il criterio dell’efficacia “per classe”.

Quindi, riguardo alle mutazioni G85E e A561E, attribuite entrambe alla classe II, confermiamo quanto abbiamo detto nella nostra precedente risposta (1), dove dicevamo che non si sa se i farmaci correttori o potenziatori di DF508 attualmente in studio, potrebbero essere attivi anche nei loro confronti. DF508 è mutazione classificata come di classe II: la classe II comprende tutte le mutazioni che determinano un difetto di maturazione della proteina CFTR. G85E e A561E, da studi di laboratorio eseguiti e citati nella nostra risposta, provocherebbero un difetto di maturazione di CFTR; di qui l’ipotesi, fondata, sul buon senso e nient’altro, che i farmaci correttori di DF508 possano agire anche su G85E e A561E. E’ un’ipotesi ragionevole, non abbiamo le prove. Le prove verranno solo dalle ricerche, prima in laboratorio e poi sui malati. Del resto non ha prove nemmeno chi afferma il contrario (che nessun farmaco andrebbe bene).

Per quello che concerne l’attribuzione di DF508 alla classe III delle mutazioni, va detto che quando gli studiosi lo fanno vogliono sottolineare questa conoscenza sperimentale: probabilmente una piccola quantità di proteina prodotta da DF508 riesce “spontaneamente” a maturare e quindi a posizionarsi correttamente sulla membrana della cellula; arrivata lì, ha un funzionamento difettoso, come avviene per la proteina prodotta dalle mutazioni di classe III. Ma l’attribuzione di classe più usata per DF 508 è la II , perchè in questo modo si sottolinea il problema maggiore di DF508, che è il difetto di maturazione, come per tutte le altre mutazioni di classe II.

Infine: la carenza di malati FC che vogliano partecipare alle sperimentazioni è per ora solo “temuta” negli USA, in base alle previsioni che stimano necessari numeri molto elevati di malati. Non ci risulta essere ancora una realtà italiana. Vedremo nei prossimi anni con il diffondersi anche in Italia dei trial clinici con i nuovi farmaci quale sarà la risposta dei malati FC italiani .

Vale la pena ricordare però che non esistono solo le ricerche mirate alla sperimentazione dei farmaci “risolutivi”, diretti alla cura del difetto di base. La ricerca clinica ha molte facce e molte applicazioni. A volte anche partecipare a trial e/o sperimentazioni che riguardano aspetti poco conosciuti e apparentemente “modesti” delle cure può essere un contributo importante, più importante di quello che può sembrare, visto individualmente. Non ci dobbiamo dimenticare che è il progresso dell’insieme delle cure che ha migliorato e continuerà a migliorare il futuro di chi ha la FC .

1) “Mutazioni CFTR di classe II (difetto di maturazione): G85E e A4561E” (Risposta del 18/09/09)

 

G. Borgo


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