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5 Luglio 2010

Stafilococco meticillino-resistente (MRSA) e suo trattamento

Autore: Michele
Domanda

Alla mia bambina di 8 anni è stato riscontrato nell’escreato l’ MRSA. È stato trattato per 10 giorni con zivoxid. Dopo una pausa di 10 giorni abbiamo ripetuto l’ascreato ma lo Stafilococco metillicino-resistente c’è ancora e il medico mi prescrive un’altro ciclo di zivoxid! Pensa che si riuscirà a debellare lo Stafilococco oppure ormai l’infezione è diventata cronica? Ringrazio anticipatamente per la risposta.

 

Risposta

L’acronimo “MRSA” significa “Meticillin-Resistant Staphylococcus aureus” (Stafilococco aureo meticillino-resistente). Si tratta di ceppi di S. aureus, uno dei patogeni classici che interessa i pazienti FC, che hanno acquisito del materiale genetico modificandosi e diventando così più resistenti ai farmaci, soprattutto alla categoria delle beta-lattamine, cui appartiene la penicillina.

L’isolamento di MRSA è in aumento a livello mondiale e tale tendenza si riflette anche nei pazienti con FC. Dati recenti del registro nord-americano evidenziano un incremento drammatico della prevalenza di MRSA negli ultimi anni e attualmente il 21% dei pazienti FC è colonizzato da MRSA. Ciò desta apprensione per la problematica della resistenza ai farmaci. Alcuni sottotipi di MRSA, detti di origine comunitaria (CA-MRSA) ma isolati anche nei pazienti ospedalieri, hanno inoltre la capacità di produrre fattori di virulenza e tossine con effetto citotossico che, risultando lesivi per le cellule dell’ospite, possono direttamente contribuire al danno polmonare.

In pazienti affetti da FC, l’impatto clinico di MRSA è stato solo recentemente definito.

Uno studio clinico recentemente pubblicato ha evidenziato che nel 30% circa dei casi la colonizzazione è solo transitoria. Al momento attuale non esiste una definizione unanimemente condivisa di infezione cronica da MRSA. Nei pazienti con infezione cronica da MRSA, studiati per un periodo medio di 3.5 anni, è stato documentato un più rapido declino delle prove di funzionalità respiratoria rispetto ai pazienti non infettati dal germe. L’effetto del MRSA sul declino della funzione respiratoria è risultato tuttavia significativo solamente nei pazienti di età compresa fra 8 e 21 anni. Recentemente, uno studio di registro ha dimostrato che la colonizzazione da MRSA è in grado di ridurre significativamente anche la sopravvivenza dei pazienti FC.

Per quanto riguarda la terapia, il trattamento di prima scelta è rappresentato dagli antibiotici glicopeptidici come Vancomicina (nome commerciale: Vanco, Vancocin), e Teicoplanina (nome commerciale: Targosid). Il crescente isolamento a livello mondiale e, sporadicamente anche in Italia, di MRSA con una sensibilità intermedia oppure completamente resistenti ai glicopeptidi indica che tali farmaci non potranno essere a lungo in prima linea per la lotta alle infezioni da batteri Gram-positivi altamente resistenti come MRSA. Tra le nuove possibilità terapeutiche, Linezolid (nome commerciale: Zyvox, Zyvoxid) appartiene alla famiglia degli oxazolidinoni, una nuova classe di farmaci batteriostatici con uno specifico meccanismo d’azione, di dimostrata attività contro MRSA. L’efficacia del Linezolid è stata provata anche contro MRSA resistenti ai glicopetidi. Questo farmaco possiede in generale un buon profilo farmacocinetico con alta penetrazione a livello polmonare e una buona tollerabilità per il paziente, tuttavia sono necessari ulteriori studi specifici sui pazienti FC in modo da ottimizzare il trattamento. Per quanto riguarda il profilo di resistenza degli MRSA isolati da pazienti FC in Italia studi nazionali microbiologici su larga scala non hanno mostrato resistenza a Vancomicina, Teicoplanina e Linezolid.

Recentemente è stato dimostrato che l’eradicazione di MRSA è possibile in FC nella maggior parte dei casi (81%), anche nel caso di infezione prolungata, ripetendo, se necessario, il trattamento antibiotico. Tuttavia, l’esperienza per quanto riguarda l’eradicazione di MRSA appare limitata. Un’associazione di acido fusidico e rifampicina per 6 mesi ha consentito di eradicare dalle vie aeree il germe in 5 su 7 adulti FC. Schemi di trattamento con gli stessi farmaci, in associazione con mupirocina al 2%, applicata localmente nelle narici per 5 giorni, con eventuale ripetizione del trattamento, hanno portato ad analoghi risultati. La vancomicina nebulizzata, associata a trattamenti locali, si è dimostrata efficace nel determinare la eliminazione del germe. L’uso della vancomicina per via inalatoria appare tuttavia criticabile per la possibile emergenza di ceppi resistenti al farmaco e tale via di somministrazione non è inclusa nelle Linee guida relative all’impiego del farmaco. Recenti esperienze aneddotiche segnalano la possibilità di eradicazione del germe con trattamento per via orale con linezolid. Il trattamento antibiotico delle riacutizzazioni polmonari da MRSA si effettua prevalentemente con Vancomicina o Teicoplanina per via parenterale. In maniera analoga a quanto suggerito per la terapia di altri tipi di infezione sostenute da MRSA, è consigliato l’uso di un glicopeptide in associazione con altri farmaci, come gentamicina o rifampicina. Gli antibiotici che possono essere usati in alternativa ai glicopeptidi hanno una minore attività nei confronti del germe e il loro uso dovrebbe esser basato sui risultati delle prove di suscettibilità.

In conclusione, anche se al momento i ceppi di MRSA isolati dalla popolazione FC italiana hanno dimostrato una buona risposta ai farmaci glicopeptidici, tuttavia il Linezolid, utilizzando un meccanismo d’azione diverso rispetto a quello degli antibiotici classici, rappresenta una ottima alternativa terapeutica sia per cercare di eradicare il patogeno in caso di infezione iniziale sia per trattare le esacerbazioni polmonari da MRSA.

Bibliografia
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Silvia Campana e Giovanni Taccetti, Centro Fibrosi Cistica, Firenze


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