Ho letto degli studi circa l’uso del sophoraflavanone G, estratto da Sophora Flavescens, per combattere le infezioni di Staphilococcus aureus. Sapete darmi informazioni a tal riguardo? Grazie
Il sophoraflavanone G è una sostanza che si estrae dalle radici essiccate di una pianta, la Sophora flavescens, conosciuta nella medicina tradizionale orientale per le proprietà antimalariche, antibatteriche, antifungine, antivirali ed antinfiammatorie. Recenti studi scientifici (Ben Chung-Lap Chan et al. J of Chromatography B 2012) dimostrano, con test di laboratorio e quindi solo “in vitro”, che questa sostanza ha spiccata attività antibatterica contro ceppi di S. aureus e S. aureus meticillino-resistente (MRSA). Inoltre il sophoraflavanone G ha un effetto leggermente sinergico (cioè aumenta l’effetto antibatterico) se utilizzato, sempre nei test di laboratorio, insieme ad altri antibiotici di uso convenzionale.
Nonostante questi risultati incoraggianti, esistono notevoli perplessità. In primo luogo gli estratti naturali sono composti da molte sostanze e non è facile identificare quelle responsabili dell’effetto terapeutico. Alcuni componenti potrebbero infatti avere effetti nocivi (ad esempio causare fenomeni allergici). In secondo luogo sembra che la sostanza in oggetto, con test di laboratorio specifici, abbia effetti tossici alle concentrazioni necessarie per ottenere l’effetto antibatterico. Gli studi pubblicati suggeriscono una modifica nella formula chimica della sostanza per limitare gli effetti tossici.
In conclusione il sophoraflavanone G, come molte altre sostanze di origine naturale, ha dimostrato spiccata attività antibatterica in vitro. Gli studi scientifici attuali tuttavia si fermano ai test di laboratorio e non esistono studi sull’effetto sul paziente. Affinchè queste sostanze possano essere utilizzate nella pratica clinica è necessario che la comunità scientifica investa molte risorse per garantirne efficacia e sicurezza.