Buongiorno, vorrei sapere qualcosa in più rispetto alla citazione fatta in questo articolo sulla fibrosi cistica, sull’utilizzo di globuli rossi nella cura della FC, già testata su pazienti (sempre se la notizia è fondata) da questi ricercatori dell’università di Urbino: ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2018/01/08/gli-spermatozoi-diventano-navette-anticancro_fbecee84-2c81-4ebc-91a9-1dd70a5d2187.html.
L’articolo divulgativo citato nella domanda si riferisce ai tentativi di portare farmaci all’interno di tessuti cancerosi veicolandoli con particolari vettori: in questo caso i vettori sono degli spermatozoi opportunamente ingegnerizzati per contenere il farmaco anticancro e adatti, per la loro mobilità, a penetrare in profondità il tumore, dove rilasciano il farmaco.
Viene fatto riferimento marginale anche a un altro tipo di vettore biologico, messo a punto parecchi anni orsono presso l’Università di Urbino e sperimentato in un piccolo studio clinico in pazienti con fibrosi cistica presso il centro FC del Bambino Gesù di Roma. Una certa quota di globuli rossi del paziente venivano caricati con un cortisonico, adottando una particolare tecnica, e reiniettati nel malato. L’idea era quella di portare al tessuto polmonare FC infiammato una dose di cortisone adeguata all’effetto, grazie al fatto che i globuli rossi arrivano attraverso il flusso sanguigno nella diffusa rete di capillari polmonari, dove i globuli rilasciano il farmaco all’interno dei tessuti polmonari in adeguata concentrazione. Di quegli studi non abbiamo conosciuto i risultati definitivi né ci risulta che abbiano avuto un seguito. Del resto, quella dei vettori per trasportare farmaci in adeguata concentrazione nei tessuti da trattare è una disciplina che sta interessando oggi fortemente la ricerca: i cosiddetti nanovettori (piccolissime particelle caricate di un farmaco) sono in questo campo oggetto di sviluppo anche per migliorare l’efficacia delle terapie aerosoliche.