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12 Maggio 2021

Sognare un lavoro e dover fare i conti con la fibrosi cistica: il caso dell’hostess di terra

Autore: Lavinia
Argomenti: Lavoro, Vivere con FC
Domanda

Salve, sono una ragazza di 23 anni affetta da fibrosi cistica (mutazioni G542X e F508del) , vi scrivo in quanto il mio sogno sarebbe di diventare hostess di terra, ma ho letto che queste ultime devono superare una visita medica, si devono quindi avere delle specifiche condizioni di salute, si deve essere in possesso di un certificato di idoneità medica di seconda classe. La mia domanda a questo punto è: la fibrosi cistica è un fattore discriminante in tale ambito? Devo rinunciare a questo sogno? Chiedo perché preferisco smettere di sognare in tempo anziché studiare, fare corsi mirati a quella professione e poi vedermi scartare per la mia salute. Sarebbe troppo. Grazie anticipatamente.

Risposta

Sappiamo che la fibrosi cistica, seppur oggi come oggi sia ben gestita da chi ne è affetto attraverso piani terapeutici specifici e innovativi, resta di fatto ancora una malattia fortemente invalidante e per tale motivo riconosciuta dallo Stato come malattia ad alto interesse sociale. Chi ne è affetto, su richiesta, è riconosciuto invalido civile e come tale, gode di tutele e diritti anche in ambito lavorativo. Va da sé che una certificazione di idoneità fisica, richiesta a seguito di diagnosi o a seguito di riconosciuta percentuale di invalidità civile, debba passare attraverso una valutazione medica e medico legale specifica, affinché tutte le parti interessate siano tutelate, ovvero il candidato al fine di una collocazione che non incida sul suo stato di salute e il datore di lavoro per evitare quanto più possibile di mettere a rischio in nuovo assunto con mansioni o ruoli inadatti.

In alcuni ambiti lavorativi, in particolar modo nel comparto pubblico o in settori privati altamente specializzati, l’accesso all’attività lavorativa è vincolato da specifica valutazione medica attestante lo stato di “buona salute” (o come si diceva un tempo sana e robusta costituzione), ovvero un documento firmato da un medico in cui si attesti che un soggetto non soffre di malattie o di impedimenti fisici per svolgere un’attività, che sia essa lavorativa o sportiva. Ancora più specifica, poi, per chi possiede un grado di invalidità superiore al 46%, è la valutazione delle “capacità lavorative residue”, introdotta dalla L.68/99 proprio con lo scopo di agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro della persona disabile, in quanto questa viene valutata nel suo insieme, soprattutto in termine di capacità positive, portando l’attenzione a ciò che una persona può fare piuttosto che a ciò che non riesce o non è in grado di fare.

Nel caso di cui stiamo trattando, ovvero l’assunzione da parte di compagnie aeree, ogni compagnia può richiedere un profilo diverso per i suoi operatori e quindi necessitare di certificati di idoneità fisica all’esercizio delle mansioni che si andranno a svolgere.

Per un operatore che non ha impiego come navigante (vale a dire non utilizzatore di mezzo mobile, aereo o altro), come è in questo caso, non è necessaria un’idoneità (né per la posizione di cabin crew, ovvero assistente di volo, né per quella di pilota di prima o seconda classe). Però è verosimile che una compagnia richieda l’idoneità alla visita come cabin crew anche laddove intenda impiegare il personale in primis su un velivolo commerciale e aver la possibilità di destinare al ruolo di hostess/steward di terra gli assistenti di volo non più idonei alla navigazione.

Ipotizzando che una compagnia pretenda l’idoneità a cabin crew anche per assumere il personale come hostess di terra, è necessario prendere in considerazione i due pilastri su cui si fonda la normativa attuale: il Regolamento (UE) 1178 del 2011 della Commissione EU e le relative Acceptable Means of Compliance and Guidance Material to Part Med (AMC).

Vediamo che il Regolamento UE 1178/2011 specifica, negli Aspetti Generali, che “… i membri dell’equipaggio di cabina devo esser esenti da…malattie o disabilità attive, latenti, acute o croniche” mentre le AMC3 MED.C.025 specificano che “… i membri dell’equipaggio di cabina con compromissione significativa della funzione polmonare dovrebbero essere giudicati non idonei. Una volta che la funzione polmonare è stata ripristinata ed è soddisfacente, può essere presa in considerazione una valutazione di idoneità. Ai membri dell’equipaggio di cabina dovrebbe essere richiesto di sottoporsi a test di funzionalità polmonare su indicazione clinica”.

E ancora, le AMC5 MED.C.025, nella sezione specifica Apparato Digerente, alla sezione a) focalizzano che “L’equipaggio di cabina non deve possedere alcun disturbo funzionale o strutturale metabolico, nutrizionale o endocrino che possa interferire con l’esercizio sicuro dei propri doveri e responsabilità”.

In considerazione quindi della normativa citata, di cui ringraziamo il consulente medico militare interpellato che ha offerto un’analisi specialistica del tema trattato, sebbene non sia specificata la fibrosi cistica e il suo livello di gravità, questa patologia rientra fra le “malattie latenti e croniche” e potenzialmente può interferire sia dal punto di vista respiratorio che metabolico con l’attività di cabin crew.

È quindi poco probabile che si possa passare la visita di idoneità per cabin crew, anche se l’ultima parola è sempre dell’Istituto di Medicina Aerospaziale.

Tuttavia ciò non significa che non si possa essere assunti direttamente come hostess di terra, poiché quest’ultima figura professionale non rientra nel personale navigante. È possibile, infatti, che durante la valutazione del candidato, venga riconosciuta al candidato una certificazione di idoneità che, in presenza di determinate condizioni psicofisiche, rende necessaria l’applicazione di condizioni e/o limitazioni operative, garantendo comunque gli standard di sicurezza previsti dalla normativa; queste andranno a limitare il collocamento del candidato in uno specifico ambito lavorativo, come può essere appunto il ruolo di hostess/steward di terra.

Dott.ssa Vanessa Cori, Assistente Sociale di Lega Italiana Fibrosi Cistica


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