Buongiorno, mi chiedevo se, in fibrosi cistica, sia più efficace un esercizio aerobico eseguito con tapis roulant o con cyclette. Il dubbio deriva dal fatto che il primo mi pare aiuti a muovere anche la parte superiore del corpo, ma chiedo lumi a voi, nel caso abbiate riscontri oggettivi in merito. Grazie e buon lavoro.
Prima di elencare i benefici e le raccomandazioni per l’allenamento nelle persone con fibrosi cistica (FC) occorre chiarire il significato di attività fisica ed esercizio. L’attività fisica comprende tutti i movimenti del corpo che comportano un dispendio energetico e quindi qualsiasi attività di vita quotidiana come le faccende domestiche, la spesa e il lavoro. L’esercizio è definito invece come la partecipazione a un programma regolare di attività fisica volto a migliorare la performance fisica, la funzione cardiovascolare o qualsiasi combinazione di queste (1).
L’attività fisica svolta con regolarità e l’esercizio sono associate a numerosi benefici fisici e mentali. Chi partecipa a un regolare programma di allenamento riduce gran parte delle cause di mortalità come il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus, diabete e alcune forme di cancro (2). La riduzione della tolleranza allo sforzo è una manifestazione tipica della FC ed è strettamente correlata all’avanzamento della malattia polmonare. Le persone affette da FC tendono inoltre a condurre una vita più sedentaria rispetto ai coetanei sani, dedicandosi in misura inferiore ad attività di intensità moderata o vigorosa. Ciò alimenta un circolo vizioso che porta al decondizionamento fisico e al peggioramento delle prestazioni fisiche (3).
Le raccomandazioni basate sulle evidenze scientifiche definiscono come impostare e sviluppare programmi di allenamento individualizzati nelle persone sane e su come esse possano essere applicate a soggetti con patologie croniche o disabilità. L’allenamento in FC contribuisce a migliorare i livelli di fitness (4, 5), rallentare il declino della funzione polmonare (6, 7), migliorare la densità minerale ossea (8), migliorare la sopravvivenza (9, 10), nonché migliorare la qualità della vita (11, 12). Affinchè siano ottenuti i suddetti effetti, non è sufficiente avere uno stile di vita attivo, ma l’esercizio deve essere strutturato in base a precise caratteristiche (intensità, frequenza e durata) e allo stato di salute della persona (2).
La letteratura scientifica sostiene l’importanza dell’allenamento sia aerobico che anaerobico e riporta gli effetti positivi prodotti rispettivamente dai due tipi di programmi nel migliorare la capacità aerobica e la forza muscolare e confermando la relazione tra attività fisica e riduzione del declino della funzione polmonare (13, 14). Quale sia la modalità, la durata e l’intensità ottimale di allenamento, quale sia il setting migliore per stimolare la persona verso l’attività fisica e motivarla al mantenimento della stessa nel tempo sono domande che rimangono oggi ancora aperte (10). Sulla base delle conoscenze ad oggi disponibili, non è possibile stabilire in assoluto quali siano i luoghi e gli strumenti più adeguati per ottenere i benefici dell’allenamento. Per questa motivazione le proposte da parte dei fisioterapisti, sono la sintesi delle raccomandazioni disponibili e del buon senso. È importante stimolare la persona a scegliere l’attività o lo sport che più gradisce nel rispetto delle proprie condizioni di salute e del livello di preparazione fisica.
L’esercizio fisico è anche un importante momento di socializzazione e di divertimento e per questo solitamente si lascia ampia libertà nella scelta del tipo di attività da intraprendere. Tuttavia in casi particolari, come in situazioni di grave decondizionamento fisico o di necessaria correzione dell’apporto di ossigeno, è fondamentale impostare un programma di allenamento strutturato. In tutti i casi è consigliato rivolgersi al Centro di cura per una valutazione accurata delle condizioni cliniche e dei livelli di fitness affinché possano essere fornite indicazioni precise sulla sicurezza dell’attività che si desidera intraprendere oltre che sulla corretta intensità e progressione dell’esercizio fisico (aerobico o anaerobico) e agli eventuali strumenti integrativi da adottare.
Referenze:
1. WHO Global raccomandations on physical activity for health. NLM Classification 978 92 4159 9979; 2010 QT255
2. Garber CE, Blissmer B, Deschenes MR, Franklin BA, Lamonte MJ, Lee IM, Nieman DC, Swain DP; American College of Sports Medicine. American College of Sports Medicine position stand. Quantity and quality of exercise for developing and maintaining cardiorespiratory, musculoskeletal, and neuromotor fitness in apparently healthy adults: guidance for prescribing exercise. Med Sci Sports Exerc. 2011 Jul;43(7):1334-59.
3. Troosters T, Langer D, Vrijsen B, Segers J, Wouters K, Janssens W, Gosselink R, Decramer M, Dupont L. Skeletal muscle weakness, exercise tolerance and physical activity in adults with cystic fibrosis. Eur Respir J 2009; 33: 99–106
4. Hebestreit H et al. Physical activity is independently related to aerobic capacity in cystic fibrosis Eur Respir J Oct 2006;28(4):734-9
5. Hebestreit H et al. Long term effects of a partially supervised conditioning programme in cystic fibrosis. Eur Respir J Mar 2010;35(3):578-83
6. Schneiderman-Walker J et al Sex Differnces in habitual physical activity and lung function decline in children with cystic fibrosis. J Pediatric Sep 2005;147(3):321-6.
7. Schneiderman-Walker J et al Longitudinal relationship between physical activity and lung health in patients with cystic fibrosis. Eur Respir J 2013;43(3):817-23.
8. Teiero Garcìa S. et al Bone health, daily physical activity, and exercise tolerance in patients with cystic fibrosis. Chest 2011;140(2):475-81
9. Nixon PA et al. The prognostic value of exercise testing in patients with cystic fibrosis. N. England J Med.