Mi hanno riscontrato sensibilizzazione allergica ad Aspergillo. vorrei sapere se è la stessa cosa che avere una “aspergillosi broncopolmonare allergica”. E se non lo è, chiedo come va curata la sensibilizzazione ad aspergillo per far si che non diventi aspergillosi broncopolmonare. E’ il caso di trattarla con cortisone, avendo pure bronchi ectasie? Grazie
Si parla di sensibilizzazione allergica all’Aspergillus fumigatus quando si ha riscontro di anticorpi di tipo IgE (gli anticorpi dell’allergia) contro sostanze (antigeni) del fungo Aspergillus con test cutanei (si chiamano prick test o test intradermici) o con test su sangue (di solito Rast o Prist). Questo tipo di sensibilizzazione è molto comune nei soggetti con fibrosi cistica, data la tenace presenza del fungo (difficile da eliminare a causa del difetto tipico della malattia) entro l’albero bronchiale. Solo alcuni di questi soggetti sensibilizzati vanno incontro alla complicanza chiamata “Aspergillosi broncopolmonare allergica” (ABPA). Sono i casi in cui la risposta immunitaria contro gli antigeni dell’Aspergillus si espande ed entrano in gioco altri meccanismi cellulari di risposta ed altri anticorpi (anticorpi di tipo IgG), scatenando una particolare infiammazione polmonare, che si manifesta con broncospasmo, febbre, addensamenti polmonari. Non si usa trattare la semplice sensibilizzazione, ma ci sono cure per intervenire quando compaiono le prime manifestazioni dell’aspergillosi: tra queste, i cortisonici ed anche speciali antibiotici contro l’Aspergillus. Si veda sul tema anche la risposta alla domanda del 09.10.06: Aspergillosi broncopolmonare allergica in fibrosi cistica (ABPA).