Ho 49 anni, sono un portatore sano di fibrosi cistica e ho perso 2 fratelli che erano malati. La mia professione è quella di installatore e manutentore d’impianti di condizionamento. Mi arrivano tante chiamate da persone che vogliono sapere quali soluzioni possono essere utilizzate per la sanificazione e la pulizia dell’ambiente. Vorrei sapere se conoscete letteratura scientifica in merito all’utilizzo e risultati ottenuti dalla sanificazione con ozono e pulizia a vapore secco contro gli agenti patogeni.
Non è chiaro se la domanda riguardi sanificazione e pulizia degli ambienti (immaginiamo) domestici o degli impianti di condizionamento d’aria sempre domestici. Per quanto riguarda gli ambienti domestici, diciamo brevemente che la cucina e il bagno sono quelli a cui prestare particolare attenzione: la buona notizia è che il Covid-19 è sensibile ai detergenti a base di cloro (la comune candeggina) o alcol. Quindi dopo la comune pulizia con gli abituali detergenti, si può ottenere la sanificazione (disinfezione) delle superfici e dei sanitari del bagno con prodotti a base di candeggina o di alcol. Per la cucina invece vanno bene prodotti più blandi (Napisan, Lisoform, Amuchina, etc). Siamo dell’idea che prima di tutto serva la comune accurata pulizia, non bisogna diventare fanatici, perché una casa non è e non può essere un ospedale.
Immaginiamo che l’uso del vapore secco, applicabile attraverso appositi elettrodomestici a vetri, a cucine, bagni, materassi, tessuti e altro sia un presidio ulteriore di cui chiedono notizie le persone particolarmente scrupolose. Il vapore saturo, detto comunemente “vapore secco” è quello prodotto ad alta temperatura (155°C), con quantità minime di acqua e con umidità residua praticamente assente, per mezzo di vari elettrodomestici. Le ditte produttrici di questi elettrodomestici riportano che elimina “virus, batteri, pesticidi ambientali e i maggiori allergeni, lasciando contemporaneamente le superfici libere da qualsiasi contaminante chimico”. Non abbiamo trovato però informazioni sui test eseguiti. Sicuramente il vapore secco ha un forte potere di sanificazione grazie allo shock termico cui sottopone i microrganismi che incontra sulla sua strada, quindi è un presidio ulteriore contro il Covid-19. C’è di nuovo da chiedersi quanto sia indicato il suo utilizzo in casa o sia meglio riservarlo alle procedure di sanificazione di ambienti a elevato rischio di contaminazione virale.
Infine sull’Ozono (O3) e sulle pratiche di ozonizzazione: l’ozono è un gas naturale, essenziale alla vita sulla Terra per via della sua capacità di assorbire la luce ultravioletta; lo strato di ozono presente nella stratosfera protegge la Terra dall’azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C provenienti dal Sole; una piccola quantità ne viene prodotta anche durante i temporali dalla scariche elettriche dei fulmini. Artificialmente viene prodotto da speciali generatori (ozonizzatori) che sfruttano l’ossigeno dell’ambiente (O2); esplica la sua azione di eliminazione dei microrganismi per ossidazione, perdendo un atomo di ossigeno e tornando ad essere O2 in circa 20 minuti.
L’ozono è riconosciuto dal Ministero della Sanità (protocollo n. 24482 del 31 luglio 1996) come “Presidio naturale per la disinfezione d’ambienti contaminati da batteri, virus, spore, ecc. e infestati da acari, insetti, ecc” (1). La sua efficacia è supportata da un discreto numero di articoli scientifici prodotti in anni passati (va ricordato che l’ozono è stato utilizzato inizialmente come agente disinfettante nella produzione di acqua potabile, in Francia dal 1906 e in Germania dal 1972); in questi lavori vengono riportate evidenze di efficacia dell’ozono contro batteri, muffe e virus (studiati virus del gruppo dei Rotavirus, Enterovirus, Poliovirus), e molto di recente, dal lavoro del ricercatore cinese Li Zelin (2): “I ricercatori hanno scoperto che il nuovo Coronavirus è simile per l’80% al virus SARS nelle sequenze del loro genoma. È ragionevole prevedere che l’ozono sia ugualmente efficace (tasso di uccisione del 99,22% del virus SARS inoculato su cellule renali) nella prevenzione e nel controllo del nuovo coronavirus” recita l’articolo.
Attenzione: l’efficacia del trattamento con ozono dipende dalla durata e dalla concentrazione dell’ozono stesso, pertanto il procedimento va fatto da esperti e soprattutto va riservato a strutture esposte ad alto rischio di contaminazione come ambulanze, edifici e autoveicoli di uso pubblico (3).
Se per caso la domanda fosse riferita alla sanificazione degli impianti di condizionamento d’aria, è stato fatto rilevare dagli esperti del settore che l’Ordinanza Regionale della Lombardia, emanata il 23 febbraio, e tutte le più recenti misure adottate a livello nazionale (4) purtroppo non contemplano indicazioni specifiche, che andrebbero invece adottate per i luoghi di lavoro confinati, con finestre sigillate o comunque in assenza di ricircolo d’aria naturale. Anche qui è opportuno sottolineare la diversa condizione dell’ambiente domestico, nel quale il condizionatore va innanzitutto sottoposto ad accurata pulizia periodica. Per le varie parti del condizionatore domestico si usano appositi prodotti germicidi di cui va controllata la composizione.
1) salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1514_allegato.pdf
2) china.org.cn/opinion/2020-02/26/content_75747237_4.htm
3) sicurauto.it/news/attualita-e-curiosita/coronavirus-sanificare-lauto-con-ozono-funziona-o-e-una-truffa/?refresh_ce-cp
4) gazzettaufficiale.it/eli/gu/2020/02/25/47/sg/pdf