Buongiorno, vorrei chiedere se i malati di fibrosi cistica possono chiedere il rimborso spese per il viaggio presso il centro di cura. Mi spiego meglio: sono ormai decenni che ogni 2/3 mesi facciamo il viaggio di circa 300 km per recarci presso il centro FC, non avendo a disposizione i mezzi pubblici (treno) dobbiamo per forza usare l’auto, logicamente abbiamo la spesa per il carburante e per autostrada. Durante tutti questi anni ormai la cifra è diventata importante, quindi vi chiedo: esiste una forma di rimborso e se sì, come e a chi va fatta richiesta? (Non in base Isee, lo strumento usato per valutare la situazione economica dei soggetti che intendono fruire di prestazioni sociali agevolate). Grazie.
La questione delle cure fuori regione è un argomento che da sempre interessa le persone affette da fibrosi cistica, principalmente perché fino a qualche anno fa alcuni centri di cura erano considerati più all’avanguardia rispetto ad altri e per questo motivo molte famiglie li sceglievano per curare i propri figli, anche se questo richiedeva sforzi fisici ed economici, grande organizzazione intra-familiare e lunghi viaggi lontano dalla propria casa.
In tempi più recenti, essendo oramai presenti centri di cura e centri di supporto in tutte le regioni italiane, questo fenomeno è meno diffuso, e molti pazienti vengono seguiti nelle strutture dedicate alla fibrosi cistica del proprio territorio.
Per chi invece sceglie, per motivi che qui non stiamo ad analizzare, di farsi seguire in centri di cura per la fibrosi cistica che si trovano in altre regioni, possiamo affermare che questo è possibile, perché il diritto alla salute è un diritto costituzionale riconosciuto a tutti i cittadini. Appurato che è diritto di tutti scegliere liberamente in quale struttura sanitaria italiana curarsi, senza costi a carico del cittadino (parliamo ovviamente di strutture pubbliche o convenzionate), purtroppo lo stesso non è per il sostegno alle spese del viaggio.
Tutti gli aspetti legati ai rimborsi delle spese sostenute per viaggi vincolati a cure fuori regione (o all’estero) sono di solito ben regolamentati a livello regionale, attraverso leggi specifiche, e tutte le spese che si intendono chiedere a rimborso devono essere preventivamente autorizzate e giustificate, secondo le modalità stabilite da ogni singola regione. Ad esempio, questo è previsto quasi sempre per le spese legate a eventi quali il trapianto di organi, le cure per emodializzati, le cure indirette presso strutture private convenzionate, ecc. A giustificare il rimborso di queste spese, di solito, è l’impossibilità a livello regionale di ricevere tempestivamente le cure necessarie, ovvero non fruibili nell’ambito regionale di residenza per carenze strutturali. Quando invece la scelta di recarsi presso un centro di alta specializzazione fuori regione è dettata da altro, e nella propria regione è comunque presente un’analoga struttura sanitaria che potrebbe adempiere senza costi aggiuntivi a quanto necessario, questo può portare al rigetto della richiesta di rimborso delle spese sostenute (ribadiamo, non sanitarie che sono garantite), se questo non è previsto né adeguatamente motivato.
Le regioni, infatti, nelle leggi regionali sono sempre molto attente a indicare dettagliatamente le procedure da seguire, i destinatari dell’intervento, le motivazioni che consentono i rimborsi, quali mezzi è possibile utilizzare, i tempi, le modalità e la tipologia di rimborso, eventuali deroghe e così via e soprattutto i fondi destinati. Invitiamo quindi sempre i pazienti a contattare preventivamente la propria Asl di residenza, prima ancora di intraprendere il viaggio, e verificare se e con quali modalità sono previsti rimborsi per questi tipi di spostamenti.
Infine, ricordiamo che è anche possibile rivolgersi alla LIFC che, in maniera capillare, è presente sul territorio nazionale grazie alle 21 associazioni regionali (in questo caso non sappiamo dove è residente il paziente che scrive e per questo indichiamo il link per trovare la sede più vicina alla propria casa fibrosicistica.it/lifc/centri-cura-associazioni-regionali): sarà possibile valutare insieme un eventuale aiuto alla famiglia, sempre compatibilmente con le disponibilità economiche della singola associazione, nel rispetto della mission dell’Associazione, ovvero migliorare la qualità di vita e di cure per ogni persona con fibrosi cistica.