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21 Agosto 2013

Raucedine da inalazione di tobramicina

Autore: Antonio
Domanda

Buongiorno, ho una bimba di 17 mesi che è affetta da fibrosi cistica. Causa Pseudomonas, abbiamo iniziato una cura con BRAMITOB 300/mg 4ml (soluzione da nebulizzare) ma, dopo 7 giorni di cure, la bimba, subito dopo l’aerosol col Bramitob, manifesta voce rauca. Sul foglietto illustrativo del medicinale in questione c’è scritto di contattare il medico se si presentassero effetti collaterali, la voce rauca è tra questi. A “vista” posso dire che questo è l’unico effetto collaterale, tra quelli riportati, che io riesca a “vedere”. Contattato il centro FC della mia zona, mi hanno risposto che è meglio diluire la fiala in 2 nebulizzazioni (metà fiala/dose con 2 ml di soluzione fisiologica), mentre prima facevamo 2 nebulizzazioni (1 fiala/dose + 1 fiala/dose) a distanza di 12 ore una dall’ altra. Adesso dobbiamo fare sempre 2 nebulizzazioni con la stessa distanza di tempo ma ogni nebulizzazione è di metà dose (2 ml fiala/dose + 2 ml sol. fisiolog.). A questo punto avrei 2 domande: riusciremo a debellare lo Pseudomonas, con dosi dimezzate? Perchè sul foglio illustrativo del medicinale c’è scritto di non diluire il farmaco, forse perchè è già diluito? Ho fiducia pienamente nello staff del centro FC che segue mia figlia, ma questi quesiti continuano a rimbalzarmi in mente. Precisamente un anno fa si presentò lo stesso batterio ma di un ceppo differente e allora lo curammo con COLIMICINA, da allora non lo abbiamo più riscontrato. Vi ringrazio del tempo che mi dedicherete è vi porgo i miei distinti saluti.

Risposta

 

L’irritazione laringea, con conseguente raucedine, è un effetto collaterale non raro (e non serio) della somministrazione aerosolica di parecchi farmaci, tra cui gli antibiotici, compresa la tobramicina, componente base del preparato bramitob così come del tobi. La tobramicina viene inalata per controllare l’infezione da Pseudomonas aeruginosa in FC alla dose di 300 mg per ogni somministrazione perché questa era stata la dose impiegata nei primi studi clinici di successo con questo farmaco. Non abbiamo dimostrazione che la dose dimezzata di 150 mg sia inefficace, ma nella pratica terapeutica si cerca di seguire le indicazioni che derivano dagli studi clinici. Così pure la concentrazione della soluzione realizzata nei due preparati indicati è quella ritenuta ottimale ma una maggiore diluizione non appare controindicata, nonostante le raccomandazioni del foglio illustrativo. Queste raccomandazioni sono probabilmente legate al fatto che la tobramicina nel preparato è disciolta in una soluzione appositamente studiata e la soluzione fisiologica che noi impiegheremmo potrebbe modificare l’equilibrio della soluzione.

La raucedine da tobramicina aerosol tende in genere a ridursi o a scomparire nel tempo. Il problema pratico ora è quello di capire se dopo alcuni giorni dalla diluizione del farmaco il sintomo si riduce. Una soluzione alternativa, se non si vuole ridurre il dosaggio, è quella di provare con il preparato di tobramicina alternativo, il tobi. Ma di questo bisogna discutere bene con il centro di cura.

G.M.


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