Dovrò subire una correzione di PEG da stomaco a duodeno, causa “Sindrome mesenterica superiore”. Volevo sapere se, dato che la pappa della PEG salta lo stomaco, gli enzimi pancreatici debbano essere presi per bocca. Hanno lo stesso effetto dato che troveranno stomaco vuoto? Possono dare problemi nello stomaco? Considerando questa sindrome, da poco diagnosticata, mi nutro completamente tramite PEG.
Rispondiamo al quesito sugli enzimi pancreatici, solo con un cenno essenziale alla PEG e alla sindrome di cui parla la domanda. La sindrome mesenterica superiore è una rara patologia dovuta alla compressione della porzione orizzontale del duodeno (quindi sotto lo sbocco del dotto pancreatico), dovuta alla compressione di questa porzione (per cause varie) tra l’arteria mesenterica superiore e l’aorta addominale, da cui la mesenterica prende origine (vedere figura schematica).
Tale compressione impedisce il flusso del contenuto duodenale, e può obbligare all’intervento di nutrizione artificiale enterale. La più usata tecnica di nutrizione enterale si basa sulla Gastrostomia Endoscopia Percutanea (PEG). Questa viene attuata abitualmente con l’introduzione di una sonda, inserita attraverso la cute per mezzo di gastro-duodenoscopia. Nell’uso più comune la sonda viene posizionata nello stomaco. Nel caso della domanda, evidentemente, dato il blocco duodenale, bisogna che la sonda superi tale blocco e venga posta a valle di questo. Questo ci sembra il caso in questione.
Gli alimenti forniti attraverso la sonda debbono essere supplementati con enzimi pancreatici quando vi sia, per qualche ragione, insufficienza pancreatica o quando l’alimento non riceva gli enzimi pancreatici portati nel duodeno dal dotto pancreatico. Stiamo tentando di interpretare/immaginare quale può essere la situazione indicata nella domanda e, se siamo nel vero, si può pensare che, essendo la compressione mesenterica sottostante allo sbocco del dotto pancreatico, è possibile che la pappa non riceva i necessari enzimi digestivi forniti dal pancreas. In tal caso non servirebbe somministrare gli enzimi per bocca perché improbabilmente raggiungerebbero la giusta porzione del duodeno, cui invece accede l’alimentazione artificiale. Pertanto, i medici che curano la nutrizione enterale del caso dovranno fare in modo che la pappa enterale sia arricchita in qualche modo con gli enzimi pancreatici. Ricordiamo che gli enzimi pancreatici, sia quelli naturalmente erogati dal pancreas sia quelli introdotti artificialmente (per bocca o con nutrizione enterale), non agiscono entro lo stomaco ma solo entro l’intestino tenue, a cominciare dalla sua prima sezione, il duodeno.