Buongiorno, vorrei cortesemente avere un quadro sulla glicemia in pazienti FC: ho letto che, attraverso una piccola dose di insulina giornaliera, si potrebbe avere una sorta di “vantaggio” per i polmoni e per chi è colonizzato da Pseudomonas. Vi ringrazio anticipatamente.
La glicemia nei pazienti FC deve essere sempre nei limiti della norma e invece succede che con il passare dell’età tenda a innalzarsi, come conseguenza del cattivo funzionamento di quella parte del pancreas che produce l’insulina. Si possono verificare quindi quadri clinici d’intolleranza al glucosio o diabete. Per molte informazioni su quest’argomento consigliamo la lettura del libretto “Fibrosi Cistica. Parliamone insieme: l’età adulta“, che si può scaricare da questo sito e di cui riportiamo sotto il paragrafo a pag 149.
Intolleranza al glucosio e diabete
L’intolleranza al glucosio è una condizione di elevazione del glucosio nel sangue: la glicemia supera i valori normali, ma non è più elevata di un certo limite (180 mg/100 ml), due ore dopo l’assunzione di una dose standard di glucosio, e non si accompagna a perdita di glucosio con le urine. Nel diabete invece la glicemia supera la soglia dei 180 mg/100 ml, dopo la dose standard di glucosio, e può comparire glucosio nelle urine. Il diabete manifesto viene trattato con insulina. L’insorgenza di diabete in FC è in genere subdola: non dà segni di sé inizialmente. Per diagnosticare precocemente sia l’intolleranza al glucosio che il diabete, nei centri FC si usa fare, almeno ogni 2 anni a partire dall’età di 10 anni, appunto un test di “tolleranza al glucosio”. Questo consiste nel far prendere per bocca una quantità standard di glucosio, e nel misurare la glicemia più volte nel tempo: prima del carico e dopo 30, 60, 120 minuti dal carico (o soltanto prima e dopo 120′). Nel caso di semplice “intolleranza al glucosio” (per la quale in genere si adottano solo alcuni accorgimenti alimentari, come la riduzione degli zuccheri semplici), il vantaggio di cui è chiesto nella domanda pensiamo possa essere il beneficio che deriva dal trattare con una singola piccola dose quotidiana di un’insulina particolare (detta “glargine”, caratterizzata da lunga durata d’azione).
Secondo alcuni studi (uno studio multicentrico finanziato dalla Fondazione è fra questi: Progetto FFC #21/2006) ci sarebbero vantaggi non solo sul piano di un migliore controllo del metabolismo degli zuccheri e quindi della situazione nutrizionale (recupero o incremento del peso), ma anche sulla malattia polmonare, con FEV1 che tende a migliorare anche se in maniera non statisticamente significativa (1) o per lo meno si stabilizza (2).
Naturalmente il trattamento con insulina diventa irrinunciabile in caso di diabete FC e anche qui si può dire in generale che una buona situazione nutrizionale è fondamentale per il mantenimento di una buona situazione respiratoria.
1) Minicucci L, et Al. “Slow-release insulin in cystic fibrosis patients with glucose intolerance: a randomized clinical trial”. Pediatr Diabetes. 2012 Mar;13(2):197-202. doi: 10.1111/j.1399-5448.2011.00810.x. Epub 2011 Nov 8.
2) Koloušková S, et Al. “Low-dose insulin therapy in patients with cystic fibrosis and early-stage insulinopenia prevents deterioration of lung function: a 3-year prospective study”. J Pediatr Endocrinol Metab. 2011;24(7-8):449-54.