Buongiorno. Ho 43 anni e sono affetta da fibrosi cistica con sufficienza pancreatica. Da qualche mese il FEV1 della mia spirometria, da sempre non bellissimo, è sceso stabilmente di almeno un 7/8%. E’ già successo altre volte ma sempre durante riacutizzazioni, confermate da alti valori infiammatori (PCR e globuli bianchi molto rialzati) e spesso da discesa dei valori dell’emogasanalisi arteriosa, subito recuperati dopo un ciclo antibiotico in vena. In questa occasione invece il ciclo non ha sortito alcun effetto e gli esami continuano ad essere tutti perfettamente in norma tranne il FEV1. Io del resto, a parte una grande difficoltà nell’espirazione al minimo movimento non accuso altri sintomi. Cosa può essere successo? E’ l’inevitabile peggioramento dovuto all’età o, se così fosse, esso dovrebbe accompagnarsi anche a peggioramento di tutti gli altri parametri? potrei stare mio malgrado ospitando un nuovo batterio non rilevato dagli esami colturali, come ad esempio la B. cepacia? (ho letto all’interno della Vostre risposte che non sempre è così facile riconoscerla). Grazie ancora per l’attenzione.
Sul problema del declino della funzionalità polmonare (marcata dal FEV1 o Volume di espirazione forzata nel primo secondo) in FC abbiamo fornito una dettagliata risposta ad una domanda del 10.10.06: Età critiche per l’evoluzione della fibrosi cistica? Si veda anche un commento ad un rilevante studio epidemiologico in “Progressi di ricerca”: 15.05.08 Fattori di rischio per il declino della funzione respiratoria nei bambini e negli adolescenti FC.
Circa “l’inevitabile peggioramento dovuto all’età” merita fare qualche considerazione. Se il peggioramento segnalato era chiaramente dovuto ad una esacerbazione infettiva non è detto che basti un ciclo antibiotico a risolverlo. E’ possibile infatti che i batteri contro i quali è stato attuato il ciclo siano, almeno parzialmente, resistenti all’antibiotico impiegato oppure che la durata del ciclo sia stata questa volta insufficiente. In questi casi si usa spesso prolungare il ciclo o attuarne uno supplementare variando antibiotico o associazione di antibiotici. E’ buona norma non fermarsi fino a che non sia stato recuperato o quasi il FEV1 misurato prima dell’esacerbazione. Questo significa anche potenziare la fisioterapia ed eventualmente associare un antinfiammatorio, tra cui un cortsonico. Non sappiamo quali “altri parametri”, riferiti come normali, siano stati considerati in questo caso, ma è possibile che il FEV1 rimanga quello che più testimonia il protrarsi di una condizione di esacerbazione che merita insistenza di trattamento aggressivo. Circa il “nuovo batterio” bisogna dire che oggi i laboratori di microbiologia che servono la massima parte dei centri FC in Italia hanno mezzi e abilità per identificare tutti i germi patogeni conosciuti, comprese le varie specie di Burkholderia cepacia complex.