Buongiorno, vorrei sottoporre una domanda riguardante il “benedetto” ed onnipresente Pseudomonas. Considerando che spesso nell’aspirato faringeo dei bambini FC viene rilevata la presenza di questo batterio, è stato mai fatto uno studio statistico sul se, ed in che percentuale, questo stesso batterio è presente nei bambini non FC “sani”? In altre parole, la domanda a cui vorrei arrivare è se lo Pseudomonas può essere presente nelle stesse percentuali in bambini con e senza FC e se la differenza sta o, meglio, potrebbe stare sugli esiti finali di questa presenza continuativa nei polmoni tra i due gruppi di bambini. Sembra un dettaglio, ma assicuro che per chi ha a che fare con questo problema, non lo è affatto.
Poi vorrei sottoporre un ulteriore quesito, se possibile: ho una figlia di un anno circa con un genotipo FC molto lieve, ed anche nei sintomi, pancreas funzionante (elastasi 528), niente tosse, ha solo preso una volta lo Pseudomonas a 3 mesi (con Stafilococco), adesso a distanza di 8-10 mesi si è ripresentato nell’aspirato (probabilmente a seguito forse di una virosi che le ha abbassato le difese immunitarie qualche mese fa con pancreatite e stafilococco annesso). Cominceremo oggi la terapia di 28 giorni con bramitob aerosol. Cosa ci dobbiamo aspettare? Se ad un anno ha già presentato due volte lo Pseudomonas vuol dire che mia figlia è destinata ad essere colonizzata cronica? Oppure ogni volta è un episodio a sè, in base alle condizioni generali della bimba? Non chiedo certo un impossibile responso dell’oracolo, ma un parere autorevole quale è il vostro. Grazie infinite.
Pseudomonas aeruginosa è un microrganismo ubiquitario che predilige gli ambienti umidi. Date le caratteristiche ubiquitarie del germe, il contatto con questo microrganismo appare inevitabile, ma ciò non è considerato sufficiente a determinare la colonizzazione o l’infezione. Osservazioni cliniche e sperimentali suggeriscono infatti che l’infezione da P. aeruginosa possa verificarsi solo in caso di compromissione delle difese immunitarie, alterazioni della mucosa o situazioni che compromettono la normale flora dell’organismo. Di solito P. aeruginosa è da considerare un patogeno opportunista, ossia in grado di dare infezioni nell’uomo solo in condizioni di diminuita efficienza delle difese immunitarie. Le infezioni da P. aeruginosa possono verificarsi anche in ambito ospedaliero, dove il batterio può essere veicolato da parte del personale sanitario o da oggetti e strutture ospedaliere. In molti casi i soggetti coinvolti, oltre ai pazienti con immunodeficienza congenita/acquisita, sono i degenti della terapia intensiva e pazienti ventilati meccanicamente. In particolari situazioni (pazienti ustionati, soggetti neutropenici, soggetti affetti da fibrosi cistica e pazienti con bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica) l’infezione da P.aeruginosa può assumere delle caratteristiche del tutto peculiari. Nel caso di cronicizzazione dell’infezione (come si verifica nelle vie aeree di pazienti affetti da fibrosi cistica) le colonie batteriche si adattano agli stimoli derivanti dall’ambiente polmonare e organizzano la loro sopravvivenza attraverso la formazione di biofilm, una struttura biologica che conferisce particolari caratteristiche di resistenza alla comunità batterica.
P.aeruginosa non viene quindi isolato nelle secrezioni delle vie aeree degli individui sani. Infatti in questi soggetti il patogeno si “scontra” con un efficace meccanismo di clearance muco-ciliare che contrasta efficacemente la possibilità di permanenza del germe a livello delle vie aeree. I soggetti sani albergano infatti una flora definita “normale” mentre i soggetti con fibrosi cistica albergano nella maggior parte dei casi una “flora patogena” che può essere caratterizzata dalla presenza di P. aeruginosa o di altri patogeni. Per i motivi sopra descritti la percentuale di riscontro del microorganismo nei soggetti affetti da fibrosi cistica non può essere confrontabile con quella dei soggetti sani.
Per quanto riguarda l’infezione da P. aeruginosa in FC sappiamo oggi che circa l’80% dei pazienti è infettato nel corso della vita da questo patogeno. La prevalenza dei pazienti infettati dal germe è più alta a partire dall’età adolescenziale.