Salve, sono una paziente con fc ed ho sviluppato lo pneumotorace. Vorrei sapere se la presenza di quest’ultimo è pericolosa per la vita. Colgo l’occasione per chiedere un’altra cosa: da qualche giorno presento un dolore proprio nella zona dove la tac ha evidenziato lo pneumotorace e sento come se “ribollisse” dentro qualcosa. Non ho altri sintomi però, non ho tosse (anzi sono in un periodo tranquillo da questo punto di vista) né febbre, ma solo questo dolore e questo senso di “ribollire” specie quando respiro profondamente e quando faccio la pep mask. Devo preoccuparmi? A cosa può essere dovuto? Grazie anticipatamente.
Il pneumotorace consiste nella fuoriuscita di aria dal polmone nel cavo pleurico. È una complicanza dovuta a rottura spontanea di una bolla superficiale del polmone, magari facilitata da un forte colpo di tosse. Queste bolle sottopleuriche sono l’esito della progressiva distensione di alveoli polmonari a causa di ostruzione a valvola di bronchi periferici. Il dolore è espressione dell’infiammazione della pleura nella zona di rottura e di raccolta dell’aria. In genere il dolore è più forte nell’inspirazione profonda. Queste rotture possono avvenire e decorrere senza febbre. La raccolta d’aria se moderata tende a risolversi spontaneamente nel giro di 2-3 settimane. Quando la raccolta è eccessiva, non regredisce spontaneamente e disturba la respirazione si può ricorrere ad un drenaggio chirurgico: attraverso un piccolo foro sulla parete toracica, in corrispondenza della raccolta d’aria, viene inserito un tubicino nel cavo pleurico per scaricare l’aria che mano a mano si produce. Talora si può avere un pneumotorace ipertensivo, quando l’aria entra nel cavo pleurico ma non rientra nel polmone a causa di una specie di valvola nella parete pleurica che lascia uscire l’aria ma ne impedisce il rientro. In ogni caso sono situazioni ben curabili. Quando il pneumotorace tende a ripetersi si può ricorrere a un grattamento chirurgico della pleura o all’inserimento nel cavo di sostanze irritanti: lo scopo è quello di creare un’adesione tra i due foglietti del cavo pleurico (quello che ricopre la parete toracica e quello che riveste il polmone) in modo da impedire l’accesso di aria al cavo pleurico attraverso la rottura di superficie.