Perchè coloro che hanno la fibrosi cistica non possono avere né rapporti né vicinanze con un altro individuo che ha la stessa malattia?
Sul tema della trasmissione batterica tra persone con fibrosi cistica (FC) si possono trovare parecchie risposte a simili domande poste su questo sito. Si vedano in particolare in margine: 1,2,3,4,5.
C’è generale raccomandazione che le persone con fibrosi cistica evitino, per quanto possibile, contatti ravvicinati e protratti tra loro. La ragione è che in questa malattia l’albero respiratorio favorisce l’attecchimento al suo interno di batteri che possono causare infezione polmonare. Questi batteri vengono “respirati” dall’ambiente, ma in un organismo sano essi vengono subito rimossi dalle vie aeree con il meccanismo di pulizia operato dal battito delle cilia bronchiali che sposta i batteri, immersi in un muco molto scorrevole, verso l’esterno. Nella fibrosi cistica questo meccanismo di difesa è compromesso e pertanto i batteri inalati stazionano nel muco bronchiale, tipicamente denso e viscoso, e ivi possono crescere e determinare infezione e infiammazione dell’apparato respiratorio. Poiché spesso una persona con FC è in questo modo portatrice di una grande carica di batteri nel suo tratto bronchiale, si ritiene norma di prudenza quella di evitare stretti e protratti contatti con altre persone con fibrosi cistica, che potrebbero non ospitare ancora quei batteri e correre quindi il rischio di riceverli.
Naturalmente, i rapporti in ambienti non ospedalieri tra persone malate di FC sono possibili seguendo criteri prudenziali (3): una sufficiente distanza, mantenuta per tempi brevi, evitando contatti di mani e bocca. L’uso di una mascherina protettiva è raccomandato quando la vicinanza è prolungata nel tempo. Sappiamo che questo aspetto del convivere con la malattia è alquanto limitante e talora doloroso, ma è conveniente affrontarlo con saggezza e responsabilità. Naturalmente non vi è alcun problema di possibile trasmissione batterica tra persone con FC e persone senza FC (5).