Ho 43 anni di età e 23 di lavoro. Sono affetto da fibrosi cistica e volevo informazioni riguardanti a che età posso andare in pensione. Devo attenermi alle regole nazionali (42 anni di lavoro) o ci sono delle agevolazioni per i malati di fibrosi cistica? In caso positivo, come posso fare e a chi devo rivolgermi? Ringrazio in anticipo e aspetto una risposta.
Per chi – come il nostro interlocutore – è affetto da fibrosi cistica (o da altra patologia, cronica o meno) esiste effettivamente la possibilità di anticipare l’età pensionabile.
Tuttavia, per poter chiedere il prepensionamento, non bastano le mere condizioni di salute: occorre che tali condizioni siano state riconosciute invalidanti da un’apposita Commissione e che l’invalidità riconosciuta sia superiore al 74%.
Infatti – a decorrere dall’anno 2002 – la Legge n. 388 del 23.12.2000 (art. 80 comma 3) consente, ai lavoratori che hanno una invalidità civile riconosciuta superiore al 74%, di richiedere – per ogni anno di servizio effettivamente svolto presso pubbliche amministrazioni o aziende private ovvero cooperative – il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa utile ai soli fini del diritto alla pensione e dell’anzianità contributiva; il beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa.
Pertanto, usufruendo di questa opportunità, il lavoratore con invalidità può raggiungere il diritto ad andare in pensione con cinque anni di anticipo.
È importante precisare che la contribuzione figurativa si applica esclusivamente ai periodi di attività lavorativa prestata con il riconoscimento dell’invalidità civile.
Sia l’INPS che l’INPDAP hanno diramato sull’argomento proprie circolari applicative, che sostanzialmente ribadiscono i medesimi concetti in merito al trattamento economico e alle condizioni generali.
Il beneficio è a richiesta, pertanto bisogna presentare apposita domanda al proprio ente previdenziale.
In ultimo, il Decreto Legislativo 30.12.1992 n. 503 (art. 1 comma 8) prevede la possibilità – per i lavoratori con invalidità non inferiore all’80% – di anticipare l’età pensionabile (pensione di vecchiaia) a 55 anni per le donne e a 60 per gli uomini.
Presupposti per ottenere tale beneficio sono:
1) una invalidità uguale o superiore all’80%
2) età minima 60 anni per gli uomini e 55 per le donne
3) 20 anni di contribuzione (o 15 anni se versati prima del 31/12/1992).
Per richiedere i benefici sopra menzionati e/o per ottenere maggiori informazioni relativamente alla situazione soggettiva, si consiglia di rivolgersi preventivamente al proprio ente previdenziale.
Riferimenti normativi:
· Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503 “Norme per il riordinamento del sistema previdenziale dei lavoratori privati e pubblici, a norma dell’articolo 3 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”
· Legge 23 dicembre 2000, n. 388 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001)”
· Circolare INPDAP n. 75 del 27 dicembre 2001
Circolare INPS n. 29 del 30 gennaio 2002