Salve, sono un paziente fc. Tempo fa mi fu detto da un medico che l’utilizzo dell’antra nelle terapie antibiotiche non ha alcuna evidenza scientifica, per cui il suo utilizzo in questi casi sarebbe improprio,dato che non c’è evidenza tecnica e scientifica che l’antra protegga lo stomaco dall’azione antibiotica né tanto meno sarebbe questo il suo utilizzo normale. Potreste chiarirmi in merito?
Il preparato farmaceutico “antra” contiene il farmaco “omeprazolo”. Si tratta di un farmaco che inibisce o riduce la secrezione acida dello stomaco: è il capostipite degli “inibitori della pompa protonica”. E’ tipicamente impiegato nell’ulcera gastrica o duodenale e nella sindrome da reflusso gastroesofageo. In quest’ultima è utile ridurre l’acidità del succo gastrico per limitare la sua azione dannosa sull’esofago verso il quale il reflusso di materiale gastrico avviene. In fibrosi cistica l’omeprazolo è pure impiegato nel trattamento del reflusso gastroesofageo, non raro in questa malattia. E’ impiegato talora anche per aiutare la terapia con enzimi pancreatici, quando questi non compensano abbastanza l’insufficienza pancreatica (o non si liberano abbastanza dall’involucro protettivo dei microgranuli) a causa di una eccessiva acidità dell’ambiente intestinale. L’impiego di omeprazolo per proteggere lo stomaco nel corso di trattamenti antibiotici non ci risulta essere una pratica adottata o raccomandata, ma non è escluso che vi si possa ricorrere se l’antibiotico dimostra di provocare sintomi gastrici. Vi si ricorre anche nel corso di trattamenti protratti con alcuni antinfiammatori (es. ibuprofene e cortisonici) quando questi dimostrino di provocare disturbi gastrici con aumento di acidità gastrica e dolori di stomaco. Vedere anche la domanda risposta del 07.03.10 (Omeprazolo e suoi analoghi per ridurre l’acidità dello stomaco)