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12 Dicembre 2012

Mutuo per comprare casa e polizze assicurative: agevolazioni regionali

Autore: Manuel
Argomenti: Assistenza sociale
Domanda

Ciao a tutti, ho 32 anni e sono affetto da fibrosi cistica. Fortunatamente fino ad ora le mie condizioni di salute sono state molto buone e, come tanti altri ragazzi della mia età, ma “normo dotati” (un po’ di ironia) devo accendere un mutuo per comprare casa. Il dubbio che ho è relativo alla polizza vita da stipulare al fine di ottenere l’erogazione del mutuo. Ci sono sostegni statali in merito e che permettano tale operazione oppure no? Grazie e buona vita a tutti!

Risposta

Nel caso di nuclei in cui siano presenti persone con disabilità, sia per l’acquisto di una prima casa che per le stipule di polizze assicurative al fine dell’erogazione del mutuo, non sembrerebbero al momento esserci specifiche agevolazioni. Possiamo invece riflettere su quanto previsto dal Decreto Liberalizzazioni che è entrato in vigore dal 1° settembre 2012 e che impone a banche e società finanziarie, nei rapporti con i propri clienti, di proporre più polizze assicurative di diverse assicurazioni (minimo due), che non devono essere cointeressate tra di loro e/o con la banca.

Le banche, per quanto attiene le assicurazioni collegate al “mutuo casa”, hanno l’obbligo di pubblicare on-line il calcolo del preventivo, ciò al fine di favorire la concorrenza e di ridurre così il costo del preventivo. Sia la polizza assicurativa “vita” che per “perdita lavoro” non sono obbligatorie, ma consigliate per evitare guai peggiori e seri per il futuro, mentre invece è obbligatoria per legge, per la concessione del mutuo casa, l’assicurazione scoppio ed incendio, il cui costo è relativamente contenuto.

Nel caso di persona portatrice di patologia, della quale si è a conoscenza già al momento della stipula, la compagnia d’assicurazione potrebbe esigere, prima di rilasciare il consenso, un premio maggiore (alzare quindi il costo dell’assicurazione), in quanto si tratterebbe di un’ipotesi di “aggravamento del rischio”, che ovviamente è obbligatorio comunicare; a tal fine, peraltro, è necessario leggere le condizioni generali e le condizioni particolari della polizza stessa.

Per quanto relativo all’erogazione di mutui prima casa esistono invece contributi regionali; periodicamente, la maggior parte delle regioni italiane avvia politiche di agevolazione e sostegno all’acquisto della prima casa, attraverso l’istituzione di bandi per l’accesso a mutui regionali agevolati. Le agevolazioni predisposte differiscono da una regione all’altra, ma possono essere raggruppate in tre categorie:

§ Erogazione di contributi all’acquisto, a fondo perduto una tantum, per importi fino a 50.000 euro. In questo caso i beneficiari del sostegno regionale si vedono di fatto ridurre il prezzo di acquisto dell’immobili di una somma pari al contributo ricevuto.

§ Riduzione dello spread applicato tramite convenzione tra la Regione e un gruppo di banche regionali e nazionali operanti sul territorio: in questo caso la giovane coppia accende un mutuo che prevede interessi agevolati, inferiori anche di 0,50% rispetto alla media di mercato, andando a maturare un considerevole risparmio sul montante interessi pagato.

§ Offerta di garanzia regionale presso l’istituto di credito erogante il mutuo. In questo caso la regione offre la sua garanzia alla cessione del credito, così che coppie o famiglie che normalmente non avrebbero accesso al credito bancario, forti della garanzia istituzionale, possono accendere un mutuo anche fino al 100% del valore dell’immobile.

L’accesso ai contributi regionali per i mutui agevolati prevede il possesso di requisiti, abbastanza comuni regione per regione:

§ i richiedenti devono essere giovani coppie con età fino a 35 anni, famiglie numerose (almeno 3 figli a carico) o genitori single con figli a carico. Alcune regioni limitano l’accesso al mutuo regionale agevolato solo alle giovani coppie per l’acquisto della prima casa;

§ il reddito complessivo del nucleo famigliare deve essere inferiore a 35.000 euro. Tutte le regioni usano come determinante il cosiddetto ISEE, indicatore della situazione economica equivalente. Si tratta di un indicatore che considera sia il reddito percepito, il patrimonio immobiliare posseduto e le peculiarità del nucleo familiare;

§ i richiedenti devono essere residenti nella regione che eroga il contributo e devono essere cittadini italiani, ovvero extracomunitari con regolare permesso di soggiorno in Italia da 3 anni;

§ l’immobile deve essere necessariamente adibito a prima casa, intesa come luogo di dimora e residenza, e non deve avere requisiti tali da essere identificato come abitazione di lusso.

La stipula di un mutuo per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione edilizia di un immobile può generare un risparmio fiscale, in quanto gli interessi passivi pagati vengono portati in riduzione dell’Irpef dovuta dal contribuente. La riduzione è comunque riferita solo alla “prima casa”, quella cioè destinata ad abitazione principale. L’ammontare del risparmio fiscale cambia a seconda che si tratti di un mutuo per l’acquisto della casa o di un mutuo per la sua costruzione o ristrutturazione.

Assistente Sociale Vanessa Cori (Lega Italiana Fibrosi Cistica – Roma)


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