Vorrei sapere qualcosa di più sulle mutazioni riscontrate sulla mia bambina. Abbiamo appena ricevuto la risposta: “DetaF508/delezione degli esoni 22-23”. Vorrei in particolare sapere se si può capire da questo risultato genetico come sarà l’andamento della malattia.
Per quanto riguarda la possibilità di capire in base alle mutazioni del gene CFTR l’andamento della malattia FC suggeriamo di leggere l’articolo “Mutazioni e decorso della fibrosi cistica (correlazione genotipo/fenotipo)” nella sezione “Documenti Informativi” di questo sito. Vi si troveranno ampie informazioni generali.
Per quanto riguarda la particolare combinazione di queste due mutazioni, il problema è anche più complicato perché, mentre la DF508 è la più frequente e la più conosciuta delle mutazioni del gene CFTR, l’altra mutazione, la delezione degli esoni 22-23, è una mutazione che appartiene al gruppo delle mutazioni dovute a “riarrangiamento genomico”1. Si tratta di mutazioni che comportano un ampio sconvolgimento della sequenza del DNA del gene, con scomparsa di suoi ampi tratti (“delezioni” appunto) o inserimento improprio ed estraneo di frammenti più o meno ampi di DNA (“inserzioni”) o la combinazione di questi eventi.
Le mutazioni da riarrangiamento genomico sono identificabili, attraverso una nuova tecnica detta QMPSF, solo da circa un anno e solo in pochissimi laboratori. Prima non era possibile diagnosticarle e questo implica che in un periodo così breve non abbiamo acquisito conoscenze sufficienti e non è stato raccolto un numero utile di malati, aventi lo stesso genotipo, per fare delle valutazioni. Sarà probabilmente possibile sapere qualcosa di più fra qualche tempo, mano a mano che si diffonderà la possibilità di utilizzare la nuova tecnica nei soggetti che presentano ancora oggi mutazioni sconosciute e quindi altri soggetti con questa mutazione saranno diagnosticati.
Comunque, anche quando ne sapremo di più sarà sempre valida l’osservazione che nella maggior parte dei casi l’andamento della malattia FC non dipende solo dalle mutazioni del gene CFTR, ma anche da altri geni, oggi solo in parte conosciuti (geni “modificatori”), e dall’interazione della componente genetica con l'”ambiente”, intendendo per ambiente molteplici fattori e fra questi in particolare la precocità e qualità delle cure.
1) Ferec C, Casals T et all “Gross genomic rearrangements involving deletions in the CFTR gene”
Eur J Hum Genet 2006 Feb 22 (Epub ahead of print)