Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Mutazioni di “riarrangiamento genomico”

18 Aprile 2005

Mutazioni di “riarrangiamento genomico”

Autore: Riccardo
Argomenti: Mutazioni CFTR
Domanda

Ho contattato vari centri di genetica per sapere qual è la mia mutazione e quella dei miei genitori. Mia mamma ha la mutazione G542X, ma non si è riusciti a trovare la mutazione mia e di mio padre. E’ stato quindi contattato il centro di genetica molecolare di Parigi, da dove è arrivata la seguente risposta, che riporto testualmente: “we have identified on this sample and on father’s DNA a large deletion of exons 22,23,24 called IVS21-3890-UTR3+3146 del 8790 ins TAATC” (“abbiamo identificato su questo campione e sul DNA del padre una larga delezione degli esoni 22, 23, 24 chiamata IVS21-3890-UTR3+3146 del 8790 ins TAATC”).

Risposta

La mutazione trovata fa parte di un gruppo di mutazioni che solo molto recentemente e solo in pochi centri di genetica è possibile identificare, grazie ad una nuova tecnica messa a punto proprio dal gruppo di ricercatori francesi consultati per il caso in questione(1).

Sono mutazioni che comportano alterazioni non di piccoli frammenti del gene, ma di grosse porzioni, che per esempio possono essere cancellate, lasciando in quel tratto il gene privo della sequenza originaria, oppure possono esser cancellate e sostituite da altre porzioni, presenti normalmente in un’altra posizione e ripetute nella nuova. Si dice che sono mutazioni che implicano un “riarrangiamento” del gene CFTR.

Una ricerca italiana, in corso di stampa, dopo la primissima segnalazione francese, conferma che le mutazioni da riarrangiamento del gene rappresentano circa il 20% delle mutazioni non identificate e circa l’1.3% del totale delle mutazioni del gene CFTR(2).

Con l’estendersi dell’uso della nuova metodica sarà possibile identificarle in altri malati: quando se ne sarà raccolto un buon numero, se ne potranno studiare le caratteristiche cliniche, per capire l’eventuale correlazione fra la presenza di queste mutazioni e i sintomi della malattia e per mirare le strategie di terapia e ricerca.

Un grosso progetto di ricerca su questo tema è anche stato recentemente promosso e finanziato dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (Prog. n. 8/2004: Prof. Rosatelli (Cagliari) con collaborazione di gruppi di Genova, Verona e Milano).

1) Audrezet MP, Chen JM, Raguenes O et al “Genomic rearrangements in the CFTR gene: estensive allelic heterogeneity and diverse mutational mechanism .” Hum Mutat 2004; 23: 343

2) Bombieri C, Bonizzato A, Castellani C et al “Frequency of large rearrangements in Italian CF patients” Eur J Hum Genet 2005, in corso di pubblicazione.

Dr Graziella Borgo


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora