Salve, sono la mamma di un bimbo di quasi due anni a cui è stata diagnosticata la fibrosi cistica a settembre del 2008. Prima della diagnosi, al mio bambino sono stati fatti diversi test del sudore con risultati non superiori a 40, successivamente è stata avviata una indagine genetica dove è risultato che il bambino ha una mutazione N1303K da parte del padre, definita dai medici nota, e una mutazione R117C da parte della madre, definita rara. Il bambino ha avuto a maggio 2009 lo Stafilococco meticillino-resistente, il quale è stato debellato con un ciclo di antibiotici in vena; a Luglio è stato isolato Pseudomonas aeruginosa, che è stato pure debellato con antibiotico per bocca. La mia domanda è: date le mutazioni di cui sopra, come può essere classificata la malattia in mio figlio? Ci potrebbe essere insufficenza pancreatica? Come può svolgersi la malattia in lui? Potrebbero esistere cure nel caso della coppia di geni indicata sopra? Grazie
Come detto molte altre volte, conoscendo le mutazioni CFTR del malato si può fare una certa previsione dell’andamento della situazione pancreatica, ma non di quella polmonare. Lo confermiamo anche nel caso di questo bambino che non ha ancora due anni e che ha manifestato infezioni respiratorie con germi importanti, germi che trattati adeguatamente sono subito scomparsi. Solo con il tempo sarà possibile, in base ai dati clinici (e tra questi citiamo la frequenza delle infezioni, la tendenza alla “colonizzazione “, cioè all’impianto stabile dei germi, la presenza o assenza di immagini radiologiche toraciche di un certo impegno, la normalità della crescita) avere un’idea generale dell’andamento polmonare. Andamento che comunque potrà sempre riservare delle sorprese, nel senso che si conoscono forme valutate come “severe” nell’infanzia e nell’adolescenza che poi in età adulta si “stabilizzano” (sembrano “fermarsi” ); e forme considerate “benigne” che con il tempo hanno cambiato caratteristiche. La variabilità e l’impossibilità di fare previsioni a livello individuale è la caratteristica della fibrosi cistica. L’opinione che gli studiosi si stanno facendo è che l’andamento della malattia sia legato alle mutazioni del gene CFTR, ma anche ai geni modificatori di CFTR, che si conoscono sempre di più e che, essendo molto “personali” come combinazioni, possono giustificare l’individualità spiccata dei sintomi e del decorso della malattia. E oltre ai geni modificatori hanno influenza le cure e l’ambiente, che sono fattori anch’essi molto individuali. Da tutto questo la difficoltà di previsioni .
Le mutazioni del bambino sono la N1303Ke R117C. Questa seconda è una mutazione rara, che non è stata “classificata” (non è stata definita la classe a cui appartiene), perchè non se ne conosce il meccanismo d’azione. Nei pochi casi in cui è stata segnalata si accompagnava a sufficienza pancreatica. E’ difficile dire, in base a questa scarsa casistica, se la sufficienza può evolvere in insufficienza.
L’altra mutazione è la N1303K , che è più frequente e conosciuta. E’ una mutazione missenso, attribuita alla classe II. Le mutazioni attribuite alla classe II provocano un blocco della maturazione della proteina CFTR . Si tenta di superare questo blocco con i farmaci “correttori “: uno di questi è il VX-809 della compagnia Vertex che sarà oggetto di sperimentazione nei malati (trial di fase II ) negli Stati Uniti. I malati inclusi nello studio avranno come mutazione la DF508 che è una mutazione di classe II, che agisce appunto bloccando la maturazione della proteina, così come fa N1303K. Bisogna però dire che l’ipotesi che VX-809 sia attivo su tutte le mutazioni che si comportano come DF508 e che appartengono alla classe II , è per ora solo teorica, vedremo se potrà essere confermata.
Infine ci sono in studio altri farmaci che non sono legati al tipo di mutazione. Sono farmaci (Denufosol, Moli1901), che stimolano canali del cloro alternativi a quello rappresentato da CFTR. Anche per questi sono in corso sperimentazioni nei malati.
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“VX-809”.