Innanzitutto grazie per la risposta data in http://www.fibrosicisticaricerca.it/domanda-e-risposta/Il-test-del-sudore-puo-variare-entro-certi-limiti-senza-relazione-con-landamento-della-malattia?pag=2&pag=3, anche in relazione alla quale il gastroenterologo mi ha prescritto il test per i grassi fecali con raccolta feci delle 72 ore. Questi, volendo escludere cause non organiche, mi avrebbe prescritto il Duspatal, ma leggo sia sul bugiardino del Duspatal che su alcuni articoli online, quali per esempio http://www.unisi.it/ricerca/centri/farvig/Feedback/Feedback%2007/agosto%2007/74620.pdf, che i soggetti malati di fibrosi cistica non dovrebbero usare il Duspatal “in quanto si andrebbe a favorire la formazione di ulcerazioni ed eventuali perforazioni della mucosa intestinale”. Anche il medico del centro FC cui faccio riferimento, contattato per email, mi ha detto di non assumerlo. Domande: questo problema di perforazioni vale nella stessa misura sia in pancreas sufficienti che in pancreas insufficienti? Nel caso in cui si sospetti una sindrome da colon irritabile, con quale medicinale sostituirlo? Cordiali saluti. Vittorio
Il Duspatal è il nome commerciale del farmaco mebeverina, un antispastico con azione diretta sulla muscolatura liscia intestinale: esso risolverebbe lo spasmo senza influenzare la normale motilità dell’intestino. Gli effetti avversi sono molto rari (cefalea, capogiri, orticaria). E’ impiegato abitualmente nella cosiddetta “sindrome del colon irritabile”. Si tratta di un disturbo mal definito nella sua patogenesi, considerato come un disordine della funzione intestinale caratterizzato da dolore addominale in relazione a cambiamenti della funzione, sia in senso stitico che diarroico, e con segni di alterata defecazione e distensione addominale. I farmaci impiegati possono essere quelli che agiscono su una ipotetica base di ansia o di depressione (ansiolitici e antidepressivi). Si può ricorrere anche a terapie rivolte più direttamente al controllo del dolore: cimetropio bromuro, ottilonio bromuro, pinaverio bromuro, trimebutina ed appunto mebeverina.
Questa nozione di non usare la mebeverina nei pazienti con fibrosi cistica deriva dalla segnalazione di un caso descritto nel 1990 che aveva una “sindrome di ostruzione intestinale distale” (1). Fu somministrata mebeverina per controllare il dolore e si ebbe una perforazione del colon con peritonite. Si ipotizzò che la causa di tale complicanza fosse stato quel farmaco, ma non si può escludere che l’evento fosse stato legato ad una seria sovrapposizione infettiva in un quadro ostruttivo non tempestivamente curato.
Trattandosi nel caso della domanda di fibrosi cistica, ci sentiamo di sottolineare che sintomi di disregolazione intestinale, con alterata defecazione, dolori addominali e distensione addominale sono tutt’altro che rari in questa malattia ed andrebbero esaminati caso per caso. Conviene non lasciarsi indurre dalla facile diagnosi di “colon irritabile”. Una delle condizioni che merita massima attenzione in FC è proprio “la sindrome di ostruzione intestinale distale”, caratterizzata appunto da dolori addominali specie nella parte bassa destra dell’addome, distensione addominale e alterata defecazione. Questa sindrome è dovuta a ristagno di muco e materiale fecale nell’ultimo tratto dell’intestino tenue e nel tratto iniziale del colon (il cieco soprattutto). Si veda anche la domanda del 04.08.09 “Ostruzione intestinale distale in FC“. In questa sindrome, più frequente nell’adolescenza e nell’età adulta, più presto si interviene con trattamenti facilitanti la detersione dell’intestino, la regolarizzazione del regime alimentare e le abitudini di vita, più si previene lo sviluppo di complicanze a questo livello.
Hassan W, Keaney N. Mebeverine-induced perforated colon in distal intestinal syndrome of cystic fibrosis. Lancet 1990;335:1225