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3 Aprile 2009

L’inatteso sospetto di malattia FC nel feto in gravidanza avanzata

Autore: Emanuela
Domanda

Sono alla quindicesima settimana di gravidanza. Poco più di un mese fa mi sono sottoposta ad una villocentesi. Prima del prelievo mi è stata prospettata la possibilità di richiedere un’analisi molecolare di fibrosi cistica sul materiale fetale prelevato, benché non vi fosse un’indicazione specifica (non ci risultava la presenza di alcuna mutazione nelle nostre rispettive famiglie né tantomeno casi di fibrosi cistica). Purtroppo il test ha individuato una mutazione nel feto: è stata infatti riscontrata la mutazione 2789+5G>A in eterozigoti, oltre al polimorfismo IVS8-polyT 7T/7T. La frequenza delle mutazioni esaminate corrisponde al 77% circa delle mutazioni presenti in Italia. Presi dallo sconforto, anche io e mio marito ci siamo sottoposti alla diagnosi molecolare di fibrosi cistica ed abbiamo richiesto un approfondimento diagnostico per il feto (ricerca di 200 mutazioni nel gene CFTR). È risultato che io sono portatrice sana della mutazione riscontrata nel feto mentre mio marito è risultato negativo per le mutazioni più frequenti nel gene della Fibrosi Cistica (il 77% circa delle mutazioni presenti in Italia). Quanto al feto, invece, risultano fortunatamente negative le altre mutazioni indagate (il referto attesta che la frequenza delle mutazioni esaminate corrisponde all’80% circa delle mutazioni presenti in Italia). È consigliabile ricorrere ad approfondimenti diagnostici di III livello per ridurre ulteriormente il rischio della presenza nel feto di una eventuale seconda mutazione più rara? Qual è il rischio residuo che il feto sia affetto dalla malattia? Vi ringrazio in anticipo per la risposta che vorrete darmi.

Risposta

E’ importante chiedere subito una consulenza genetica con un genetista esperto di fibrosi cistica e di test genetici per fibrosi cistica. Possiamo anticipare quelli che potrebbero essere gli aspetti fondamentali del colloquio:

I test più approfonditi (dopo la ricerca diretta di un grande numero di mutazioni) sono il sequenziamento dell’intero gene e la ricerca di grandi delezioni o riarrangiamenti del gene.

L’esecuzione di questi test non è in grado comunque di identificare il 100% delle mutazioni: lo dimostra quel certo numero, intorno al 5% del totale, di malati FC che a tutt’oggi, pur essendo stati sottoposti a queste indagini, hanno una mutazione CFTR ancora non identificata (1) .

L’esecuzione di questi test nel feto e l’eventuale loro “negatività” (= non riscontro di mutazioni) può dare un “maggior” grado di tranquillità (di cui è difficile calcolare l’esatta entità), non darebbe però la tranquillità assoluta. L’esecuzione di questi test espone anche al rischio che vengano identificate “varianti” di cui non si conoscono gli effetti: innocenti o capaci di dare malattia? Quindi, a fronte di un certo beneficio, c’è comunque un certo rischio di avere un risultato che complicherebbe ulteriormente la decisione (2).

Ma non è solo questione di percentuali di rischio residuo e di valutazioni razionali basate sui numeri. Durante il colloquio la coppia dovrebbe essere aiutata a capire come sta vivendo una gravidanza, in cui del tutto inaspettatamente è comparso il sospetto di malattia fibrosi cistica, che idea si è fatta di questa malattia, come si è adattata e ha reagito a questa situazione.

Un aspetto determinante per decidere a favore o contro gli approfondimenti potrebbe infatti essere come la coppia è orientata ad utilizzare il risultato del test genetico: per essere “rassicurata” o per decidere una eventuale interruzione di gravidanza? Il risultato delle indagini finora eseguite in questo caso indica come modesto il rischio di presenza di malattia fibrosi cistica. Se la coppia ritiene che la presenza di un rischio anche modesto di malattia FC sia per essa inaccettabile e sia elemento per non proseguire la gravidanza, è anche con questa valutazione, con quello che questo implica che deve confrontarsi e avere informazioni. Se ritiene che a questo punto della gravidanza e in base al risultato delle indagini finora eseguite, sia accettabile continuare la gravidanza, pur sapendo che sarà accompagnata da una certa apprensione, è questa possibilità che va discussa e affrontata.

1) Paracchini V , Seia M et all ” Molecular and clinical features associated with CFTR gene rearrangements in Italian population; identification of a new duplication and recurrent deletions” Clin Genet 2008; 73(4): 346-52

2) McGinnis MJ et all “Extensive sequencing of the CFTR gene: lessons learned from the first 157 patient samples” Hum Genet 2005; 118:331-8

G. Borgo


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