Ho letto la risposta in merito alla febbre dopo embolizzazione polmonare e ringrazio molto. Come previsto da quella risposta, la febbre giorno dopo giorno sta scendendo. Un ultimo dubbio avrei ancora da sciogliere. Nella risposta si parla di necrosi di tessuto polmonare: questo significa che l’intervento di embolizzazione di una o più arterie può comportare una diminuzione di capacità polmonare (FVC/FEV1) o una riduzione della saturazione di ossigeno? Si creano dei circoli sanguigni alternativi? Ancora grazie e cordiali saluti
La domanda-risposta cui si riferisce la nostra interlocutrice è quella del 09.03.09 Febbre dopo embolizzazione di arteria bronchiale per emottisi.
La necrosi di tessuto polmonare dopo embolizzazione terapeutica riguarda in realtà una porzione molto piccola di polmone, quella servita da un ramo molto terminale del sistema arterioso bronchiale. Il tessuto necrotico viene in genere sostituito da tessuto fibroso, una specie di riparazione cicatriziale. Tuttavia la molto limitata porzione di polmone messo fuori uso non può di per sé compromettere la funzione polmonare complessiva e lo scambio gassoso generale. E’ vero poi che si formano lentamente dei circoli arteriosi collaterali (arteriole che gemmano da rami arteriosi vicini e non interessati dall’embolizzazione) che possono in parte rivivificare il tessuto polmonare escluso dalla circolazione bronchiale: bisogna anche dire che questi circoli collaterali potrebbero in alcuni casi rialimentare alla lunga l’intreccio vascolare che era stato causa dell’emottisi.