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20 Dicembre 2024

Le misure di prevenzione delle infezioni batteriche per i pazienti con fibrosi cistica non sono (ancora) cambiate per l’avvento dei modulatori

Autore: Giulia
Domanda

Buongiorno. Con le nuove terapie Kaftrio e Kalydeco molti pazienti hanno potuto intensificare molto la loro vita sociale e lavorativa, anche esponendosi a contatti più o meno ravvicinati con moltissime persone in più rispetto a prima; in più ora la malattia è a tutti gli effetti praticamente invisibile e distinguere un malato da un sano ad occhio è in molti casi impossibile. Ci sono già evidenze circa la possibilità e gli eventuali rischi derivanti da incontri ravvicinati, prolungati e non mediati da DPI (penso ad eventi, cene, riunioni di vario genere…) con altri pazienti “inconsapevoli”?

Risposta

Kaftrio-Kalydeco non ha modificato sostanzialmente la presenza di batteri nei polmoni e perciò il problema dell’infezione polmonare rimane, anche se meno evidente e “visibile” perché l’espettorazione e la tosse sono scomparsi o quasi. Si può leggere qui e qui per un approfondimento scientifico. Anche il progetto strategico Effetto Kaftrio, promosso da FFC Ricerca nelle persone con malattia avanzata, ha rilevato la persistenza dell’infezione polmonare cronica da Pseudomonas aeruginosa (risultati in corso di pubblicazione).

Rimane pertanto il doppio rischio: 1) quello che le infezioni virali stagionali possano creare condizioni polmonari che attivino anche l’infezione batterica; 2) quello che vi sia trasmissione di batteri da un paziente all’altro.

Non sono perciò cambiate, dopo l’avvio della terapia con Kaftrio-Kalydeco, le misure di prevenzione delle infezioni batteriche per i pazienti con fibrosi cistica (queste). Le principali rimangono le seguenti:

  1. mantenere una distanza di almeno due metri tra un paziente e l’altro ed evitare che vi sia anche contatto attraverso le mani con oggetti presenti nello stesso ambiente: ne deriva che le stanze ospedaliere debbano essere occupate da un solo paziente e che anche nell’ambulatorio il paziente sia visitato in una stanza-visite, dove tutto il personale vi accede con camice e lavaggio delle mani con disinfettante prima di entrare e dopo l’uscita;
  2. per evitare le infezioni virali è preferibile che l’accesso in luoghi chiusi e affollati (ospedali, sale cinematografiche, teatro, ecc) sia protetto indossando la mascherina FFP2 che copre naso e bocca;
  3. per eventi come riunioni, cene, congressi dove è possibile vi siano altri pazienti è preferibile non parteciparvi (per questa ragione anche per gli eventi promossi da FFC Ricerca è previsto che i pazienti non siano presenti ma sia possibile comunque parteciparvi usando il web e le piattaforme per web-conferences).

Anche nel passato non vi erano segni esteriori per poter distinguere la presenza di una malattia come la fibrosi cistica e le linee-guida per la prevenzione delle infezioni respiratorie erano e rimangono efficaci nella misura in cui le si conosce, le si condivide e le si osserva. Si rivaluteranno i nuovi dati sull’infezione polmonare e la sua evoluzione specie nel medio e lungo termine dopo l’introduzione di Kaftrio-Kalydeco per modificare eventualmente queste linee-guida (qui un commento a riguardo).

Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca


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