Buonasera, volevo sapere quanto ci mette un batterio a mostrare i primi sintomi. Mi spiego meglio. L’anno scorso siamo stati al mare a luglio e l’acqua del mare non era proprio pulitissima anche se era bandiera blu. A settembre mia figlia ha avuto un episodio di saturazione bassa ed inizio di broncopolmonite e la causa sembra essere stata di un batterio che non é tanto conosciuto, i dottori del centro mi hanno detto che non lo avevano mai trattato. In vista dell’estate e del ritorno in quella località di mare mi chiedevo se era possibile che il batterio trovato a settembre lo abbia preso a luglio in mare?
Chi ci scrive non ha riportato di quale batterio si tratta. Comunque, è improbabile che sia stato il soggiorno al mare responsabile dell’infezione e della esacerbazione respiratoria. L’ambiente marino non è causa di infezioni respiratorie nella fibrosi cistica, a meno che non si frequentino piscine dove l’acqua non ha una sufficiente concentrazione di cloro.
Per quanto riguarda la prima domanda e facendo riferimento ai batteri comuni della fibrosi cistica, il riscontro nei tamponi faringei o nell’espettorato di un batterio non significa infezione con i sintomi relativi. Nel caso di alcuni batteri, come Pseudomonas aeruginosa, la prima positività delle colture richiede un trattamento antibiotico, anche in assenza di sintomi di esacerbazione respiratoria, perché l’obiettivo è eradicare il battere, cioè allontanarlo dalle vie aeree, per evitare che la sua presenza diventi persistente. Anche la sua presenza persistente può accompagnarsi ad assenza di sintomi di esacerbazione respiratoria, anche per molti mesi.