La sovrapproduzione di muco in FC non è curabile con alimentazione o rimedi omeopatici

Il muco bronchiale viene prodotto da speciali cellule inserite nello strato di epitelio respiratorio (cellule caliciformi) ma soprattutto dalle ghiandole mucipare situate sotto la mucosa bronchiale (ghiandole sottomucose). La produzione di muco aumenta in qualsiasi processo infiammatorio broncopolmonare, anche in una infiammazione acuta (bronchite acuta). Quando l’infiammazione diventa cronica, come accade abitualmente nella fibrosi cistica, aumenta il numero delle cellule caliciformi ed aumenta il numero e il volume delle ghiandole sottomucose. Questo comporta che vi sia cronicamente una sovrapproduzione di muco, che peraltro aumenta ulteriormente quando vi sia una esacerbazione infettiva. Aggiungiamo che in realtà quello che chiamiamo muco (fibre di mucina in sospensione acquosa) è un conglomerato di materiale in cui il muco è solo una componente, mentre una buona parte è rappresentata da cellule dell’infiammazione (globuli bianchi in particolare) e da loro derivati: le fibre di DNA leucocitario e di actina.

Diciamo che la iperproduzione di muco bronchiale diventa poco alla volta una caratteristica costante e poco modificabile nell’evoluzione della fibrosi cistica, perché tale iperproduzione è appunto legata alla modifica strutturale dell’albero respiratorio indotta dall’infiammazione cronica. Tuttavia, il trattamento antibiotico (per via generale o aerosolica), contenendo l’attività infiammogena dei batteri, riduce l’iperproduzione di muco, così come riduce la produzione di globuli bianchi e loro derivati. Non vi sono alimenti o rimedi omeopatici che possano influire su tale condizione. Possiamo solo ridurre la densità e viscosità del secreto bronchiale (con soluzione salina o DNase) e rimuoverne la concentrazione attraverso tecniche di drenaggio.