Buonasera, la mia bambina è in attesa di intervento per poliposi nasale. Ora, l’anestetista dice che l’intervento può essere pericoloso a livello cardiocircolatorio per la presenza dello Stafilococco, ma io, da ignorante, penso che se il batterio dovesse essere ancora lì anche dopo l’antibiotico, che si fa? Non si opera più?
Non ci viene detto che età ha la bambina né quale si ritiene sia la causa della poliposi nasale (è forse affetta da fibrosi cistica?) e che tipo di Stafilococco è in questione e quale la sua sensibilità agli antibiotici.
In ogni caso, fermo restando che ogni decisione in merito compete all’otoiatra che ha deciso l’intervento di polipectomia, in stretto accordo con il centro di cura (centro fibrosi cistica?) che ha richiesto l’aiuto dell’otoiatra, sono d’obbligo alcune considerazioni.
Lo Stafilococco che può richiedere attenzione è lo Stafilococco aureo. È un batterio frequentemente presente nelle prime vie aeree (naso, seni paranasali, faringe e retrofaringe) di bambini e adulti, compresi quelli con fibrosi cistica. La sua presenza non obbligatoriamente è causa di infezione: molte persone sono portatrici sane di Stafilococco aureo. I soggetti con sinusite e poliposi nasale ospitano abitualmente nei seni paranasali batteri, anche di specie varie, che di per sé non controindicano la polipectomia.
È comunque obbligatorio precisare di che tipo di Stafilococco si tratta e a quali antibiotici è sensibile. L’otoiatra, in collaborazione con il centro di cura, potrà, sulla base di questi dati, decidere se fare una copertura antibiotica mirata sull’antibiogramma, cominciando giorni prima dell’intervento e continuando parecchio giorni dopo.