Vorrei sapere se una persona come me, che sono portatore di due mutazioni entrambe missenso, entrambe di classe seconda ma che non sono DF508, cosa deve aspettare per provare il lumacaftor e l’ivacaftor per vedere se ne trae vantaggio. Ora che si è chiuso il trial di III fase con buoni risultati su doppia df508, cosa in particolare io dovrei attendere? Avete possibilità per quelle poche persone come me di sperimentare ugualmente questi potenziatori e correttori? Uno attende anni e anni e poi si trova lì ad un passo, non dico dalla guarigione, perché non sembra questo ancora il caso, ma finalmente dalla possibilità di usare il primo medicinale che contrasta il difetto… E rimane con la vita sospesa ad aspettare che estraggano le mutazioni da sperimentare, come si fa con un biglietto della lotteria, dove ogni giorno qualcuno decide quali numeri potranno essere fortunati…non so se mi spiego… In sintesi: avete la possibilità di fare questi trials su queste mutazioni? O, se verranno approvati, ci sarà data la possibilità di poterli prendere anche noi, con mutazioni simili ma non ancora testate, questi farmaci? Grazie.
Comprendiamo l’ansia che soggiace a questa domanda. Tuttavia crediamo di dover porre ancora una volta la questione sollevata su un piano di razionalità e di indispensabile scientificità.
Abbiamo avuto notizie recenti dei risultati di due studi clinici sulla combinazione di due farmaci (Lumacaftor e Ivacaftor) in pazienti FC omozigoti per la mutazione DF508 (È clinicamente efficace la combinazione di Lumacaftor e Ivacaftor negli omozigoti DF508? Primi risultati di due studi clinici di fase 3). Di questi risultati parla la domanda. Sono risultati che indicano che la combinazione dei due farmaci tendenzialmente ha qualche effetto. Ma sono effetti mediamente ancora limitati e, soprattutto, non sappiamo ancora in quali pazienti omozigoti DF508 vi sia risposta utile e in quali no. Certamente tali risultati ci dicono che la strada della combinazione di correttori e potenziatori è quella giusta da percorrere. Ma occorre trovare correttori più potenti (usandone forse due anziché uno) e forse potenziatori più adeguati. La ricerca è molto impegnata in questo e crediamo che si stiano aprendo prospettive veramente nuove in tale direzione, ma ancora non abbiamo la soluzione ottimale né sappiamo ancora se sia veramente utile passare all’applicazione corrente dei farmaci sperimentati negli studi segnalati sopra.
Stanti questi dubbi, il problema posto dalla domanda si presenta ancora più complesso: ci si chiede se non si possano applicare questi farmaci (o almeno studiarne la possibile efficacia) in soggetti FC che hanno mutazioni simili alla DF508. Sarebbero cioè in causa altre mutazioni di classe 2 (oltre alla DF508, conosciamo ad esempio le mutazioni N1303K, G85E, DI507), quelle mutazioni cioè che, come la DF508, si ritiene impediscano la maturazione della proteina CFTR e il suo trasporto alla membrana apicale della cellula. Pensiamo che, quando avremo risolto la questione dei correttori e dei potenziatori ottimali per i pazienti con DF508, sarà ragionevole pensare a correttori e potenziatori da combinare anche per altre mutazioni di classe 2. Ma bisogna accettare che la ricerca procede per gradini e se non si supera discretamente il primo gradino non è pensabile che si possa passare al gradino successivo. Nel caso poi delle mutazioni di classe 2 conosciamo già limitatamente cosa succede alla proteina CFTR in presenza della mutazione DF508, conosciamo invece quasi nulla su quello che avviene con le altre. E tuttavia, se si confermasse, con correttori e potenziatori migliori, la possibilità di curare pazienti con DF508, sembrerebbe ragionevole che si passasse a sperimentare, nella maniera corretta, anche su altre mutazioni di classe 2, assai più rare.