Buonasera, sono Alessio, ho 38 anni e sono un paziente FC. Volevo chiedere informazioni sull’articolo intitolato “Cisteamina ed epigallocatechin gallato: una proposta per recuperare funzione CFTR e ridurre l’infiammazione CF” pubblicato sul sito della FFC il 18/11/2014. Come mai le novità indicate nell’articolo sono riferite soltanto alla mutazione ΔF508? Eventualmente potrebbe essere allargata anche ad altre mutazioni? Ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
La novità indicata nell’articolo è riferita solo alla mutazione DF508 perché tutta la ricerca riferita si è svolta nei confronti di questa mutazione, e non di altre. Gli esperimenti con la cisteamina sono stati condotti su topi omozigoti per la mutazione DF508 e su cellule di epitelio nasale prelevato da pazienti omozigoti per mutazione DF508, poi su 10 pazienti sempre con genotipo DF508/DF508. Perciò, non sappiamo se l’effetto della cisteamina potrebbe estendersi anche ad altre mutazioni. Ci sembra che al momento non ci siano elementi né a favore né contro questa possibilità. Infatti il meccanismo con cui cisteamina favorisce la maturazione della proteina CFTR-DF508 sarebbe dovuto alla sua capacità di riattivare il processo dell’ “autofagia” intracellulare (depresso o abolito in FC), quello che impedisce l’accumulo dannoso della proteina difettosa nel “reticolo endoplasmico” della cellula. Come e perché avviene la riattivazione dell’autofagia è ben descritto nello studio citato, meno chiaro è come tutto questo si traduca nella capacità di favorire la maturazione di CFTR mutata e il suo percorso fino alla membrana cellulare (fasi molto complesse). In sostanza, i ricercatori hanno visto e dimostrato l’effetto finale e cioè la presenza di una maggiore quantità e di una maggiore funzione della proteina DF508 mutata sulla membrana della cellula (e di qui la riduzione del contenuto di cloro nel sudore di alcuni pazienti FC trattati con cisteamina), non i passaggi intermedi. Quindi, non si sa al momento se l’efficacia sia specifica nei confronti di DF508; oppure se la riattivazione dell’autofagia sia un meccanismo valido più in generale nei confronti anche di altre mutazioni, per lo meno quelle che impediscono la maturazione della proteina CFTR (es. N1303K), intasando il reticolo endoplasmico. Aspettiamo altri dati, così come aspettiamo conferma degli effetti della cisteamina presso altri laboratori e, possibilmente, sotto il profilo clinico, su di un numero più ampio di pazienti con mutazione DF508, studiati in confronto con pazienti omozigoti DF508 che assumono placebo anziché cisteamina.