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10 Luglio 2018

Interazione tra alimenti e Orkambi. La questione dei citocromi

Autore: Gianluca
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Salve. Perché l’arancia e il pompelmo influenzano l’efficacia di Orkambi? Tra l’altro, non ne ho trovato traccia sul bugiardino, ma mi è stato comunicato dal medico. Ci sono anche altri alimenti che hanno effetti negativi su questo farmaco? Inoltre, a proposito di questo argomento, vorrei sapere se ci sono degli accorgimenti da prendere nell’alimentazione per fare in modo di assorbire Orkambi al meglio. Ad esempio, occorre aumentare la quantità di grassi? Grazie mille e saluti.

Risposta

Abbiamo posto la questione allo staff medico della Compagnia americana Vertex, produttrice di Orkambi. Abbiamo ricevuto un report molto accurato e ricco di informazioni, che sintetizziamo.

Va detto innanzitutto che il problema posto ha a che fare più in generale con i farmaci e altre sostanze estranee (ma anche prodotti di scarto del metabolismo) e con i sistemi che l’organismo mette in atto per proteggersi dai loro eventuali effetti avversi (processo di detossificazione). Vi sono numerosi enzimi (speciali proteine) a questo deputati, chiamati citocromi. Il più importante per l’organismo umano è il citocromo P450, che include numerose forme (chiamate isoforme o isoenzimi). Tra queste, quella più implicata nei confronti di Orkambi (combinazione di due farmaci: Lumacaftor e Ivacaftor) è l’isoforma (isoenzima) denominata CYP3A. Questa può venire indotta (cioè ne è aumentata la sintesi, codificata dai geni) oppure inibita (si riduce la sintesi dell’enzima) da parte di alcuni farmaci, ma anche di alcuni principi alimentari come appunto il succo di pompelmo o di arancia amara.
Non ci sono studi specifici che valutino gli effetti dell’uso concomitante di Orkambi con il pompelmo o l’arancia amara (o arancia di Siviglia). La domanda pone correttamente il problema, perché pompelmo e arancia amara contengono princìpi che intervengono in varia misura sul citocromo CYP3A. Sia il succo di pompelmo che quello di arancia amara possono inibire gli isoenzimi CYP3A e quindi consentire livelli più elevati di alcuni farmaci nell’organismo.

Ma vediamo alcuni dettagli: all’interno di Orkambi, Lumacaftor è un forte induttore di CYP3A e perciò tende a ridurre la propria vita, mentre Ivacaftor ne è un debole inibitore, consentendo quindi suoi livelli più alti e duraturi. L’effetto netto di questi eventi è una consistente induzione degli isoenzimi CYP3A da parte del combinato Orkambi. Il pompelmo, come l’arancia amara, inibisce CYP3A ma, dato l’opposto effetto induttore di Lumacaftor, in qualche misura si determina un equilibrio che consente al farmaco di agire con livelli e tempi utili. Per le stesse ragioni anche Ivacaftor non appare sostanzialmente disturbato nel cimento con gli enzimi CYP3A. Queste considerazioni permettono di concludere che non vi sono sostanziali ragioni per vietare succo di pompelmo o arancia amara a chi assume Orkambi.

Importante appare invece la somministrazione di Orkambi con alimenti contenenti grassi (subito prima o subito dopo l’assunzione del preparato): questi consentono un assorbimento e una esposizione aumentata, in presenza di cibi grassi, di 2 volte per Lumacaftor e di 3 volte per Ivacaftor. Non abbiamo conoscenza di altre interazioni con gli alimenti per questa combinazione di farmaci.

G. M.


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