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12 Aprile 2011

Infezione vaginale da B.cepacia causata da irrigazioni vaginali

Autore: Graciela
Domanda

Vorrei sapere se in Europa sono descritti casi di infezione vaginale da Burkholderia cepacia causata da lavaggi vaginali.

Risposta

Il batterio Burkholderia cepacia è molto diffuso nell’ambiente naturale e si ritrova talora anche nei materiali di uso sanitario in ospedale. Esso può creare problemi soprattutto in soggetti con difetto di difese immunitarie e nella fibrosi cistica: si tratta infatti di un batterio “opportunistico”, che solo in queste situazioni patologiche diventa aggressivo ed è difficilmente trattabile.

Sullo specifico problema dell’infezione vaginale da irrigazione non abbiamo informazioni epidemiologiche a livello europeo. Abbiamo trovato invece una segnalazione recente di un’esperienza occorsa in un ospedale giapponese (1). In questo ospedale, da una analisi dei reperti microbiologici fatti routinariamente su materiale vaginale, si è trovato che per un lungo periodo questi davano positività per B. cepacia: in un anno si sono osservati 178 episodi di infezione da B. cepacia su 2499 pazienti seguiti in quel periodo (il 7,1% di tutti i batteri isolati da colture di materiale vaginale). In quell’ospedale si praticavano abitualmente irrigazioni vaginali per esplorazioni ginecologiche usando degli irrigatori contenenti un disinfettante, il benzalconio cloruro. Un’indagine su quegli irrigatori nonché sulla soluzione disinfettante preparata in ospedale e sui contenitori del disinfettante ha permesso di constatare che sia gli irrigatori, che la soluzione di benzalconio e i suoi contenitori erano contaminati da B. cepacia. I ginecologi hanno quindi eliminato quegli irrigatori ed hanno impiegato la soluzione disinfettante preparata dal commercio: da allora non si sono più avute infezioni vaginali da B. cepacia. Gli autori del report aggiungono anche che per gli scopi di indagine ginecologica ritengono ora che non sia necessario ricorrere all’irrigazione di disinfettanti, essendo sufficiente un buon lavaggio con soluzione fisiologica sterile. Ricordano peraltro che in nessun caso quella presenza di B. cepacia ha dato segni di infezione generale nelle pazienti (febbre e alterazione degli indici di infiammazione), confermando il carattere di batterio relativamente innocente, almeno a livello vaginale, per le persone senza malattia di fondo che comprometta le difese.

1. T. Serikawa, et al. Pseudo outbreak of Burkholderia cepacia in vaginal cultures and intervention by hospital infection control team. Journal of Hospital Infection. 2010; 75:242-243

G.M.


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