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21 Dicembre 2006

Incertezze sulle forme “atipiche” di fibrosi cistica

Autore: l.vassallo
Domanda

Vorrei sapere se mia figlia, cui è stata diagnosticata una forma “atipica ” di fibrosi cistica, necessita comunque di cure specifiche per la fibrosi cistica . La diagnosi genetica è stata:

“Mutazione DF508 in eterozigozi, genotipo compatibile con lo stato di “portatore sano” del gene della malattia. Il poliformismo TG è risultato 10/12″. Secondo la letteratura, l’allele 5T, in presenza dell’allele 12TG sullo stesso cromosoma avrebbe il significato di mutazione del gene CFTR, tanto più rilevante quando c’è una mutazione sull’altro cromosoma.

Risposta

La domanda non è molto chiara: non sappiamo ad esempio se nel caso in questione era presente il polimorfismo 5T e su quale dei due cromosomi della coppia n.7 (quello della mutazione DF508 o l’altro), mentre ci pare di capire che il polimorfismo TG aveva valenza 10 su un cromosoma e valenza 12 sull’altro. Tuttavia la domanda è utile comunque per tentare di chiarire alcuni concetti sulle forme atipiche di FC.

La diagnosi di fibrosi cistica “atipica” corrisponde nella maggior parte dei casi alla diagnosi di una malattia che ha sintomi più lievi e con un decorso più benigno rispetto alla fibrosi cistica “tipica” o classica. Rientrano tra le forme cosiddette “atipiche” quelle che interessano un solo organo (esempio, l’infertilità maschile da assenza dei dotti deferenti o la pancreatite cronica ricorrente senza altre manifestazioni evidenti di FC). Abbiamo detto della benignità nella maggior parte dei casi, perché sappiamo che non è vero nell’assoluta totalità dei casi. Quindi, questo tipo di diagnosi non è un’ etichetta a cui automaticamente deve corrispondere l’applicazione di un protocollo standard di comportamento. Questa diagnosi poi non può essere basata solo sull’identificazione delle mutazioni o dei polimorfismi del gene CFTR (genotipo CFTR), ma è una diagnosi complessa che si basa anche sulle manifestazioni cliniche e sul loro evolvere nel tempo. Quindi, un certo genotipo riconosciuto precocemente, per esempio allo screening neonatale, come probabilmente predittivo di forma atipica o lieve di FC, non può predire in maniera assoluta come sarà nel lungo termine lo stato di salute di quel bambino. Si possono vedere a questo riguardo altre informazioni cercando con il motore di ricerca di questo sito e con l’uso delle parole chiave “fibrosi cistica atipica” o “atipica” semplicemente.

Più che l’etichetta, per decidere il da farsi è opportuno quindi valutare:

– Quali sono le manifestazioni che la malattia comporta e la loro entità

– L’età in cui si presentano e l’andamento nel tempo

Se il soggetto è un adulto in buone condizioni generali, per esempio un soggetto con un’ atresia dei dotti deferenti (CBAVD), una delle più comuni forme “atipiche” di FC, in cui le manifestazioni della malattia a livello polmonare sono assenti o sono molto modeste e non hanno avuto carattere “evolutivo”, cioè non sono progredite con il tempo, questo è un buon argomento per decidere che per la sua FC atipica è sufficiente un atteggiamento fatto di controlli a bassa frequenza e intervento solo “al bisogno”.

E’ più difficile decidere in un bambino piccolo, proprio perché il bambino in genere non ha alle spalle un intervallo che permetta di capire se gli eventuali sintomi respiratori che presenta o ha presentato fino a quel momento abbiano una tendenza alla progressione.

In questi casi il consiglio che si può dare è sempre quello della sorveglianza, con controlli la cui frequenza va stabilita in base alle caratteristiche cliniche che il bambino presenta, e dell’intervento al bisogno con terapie specifiche come quelle che si attuano nelle forme di FC tipica se compaiono sintomi. Entro un certo periodo di tempo il medico potrà fare un bilancio dell’andamento e potrà essere orientato nel decidere entità, tipo e frequenza delle cure (al bisogno o continuative?) per quel bambino. Importante è l’appoggio ad un centro specializzato FC, con persone esperte di FC, anche se la diagnosi del bambino è di FC atipica.

Un recentissimo articolo (1) di un gruppo di ricercatori francesi riporta una casistica di 9 bambini con fibrosi cistica atipica (con genotipo DF508/R117H -7T11TG), diagnosticati alla nascita per screening e seguiti nel tempo: oggi hanno un’età media di 7 anni e non hanno alcun sintomo di FC. Mentre un’altra segnalazione di un gruppo americano riporta 4 bambini sempre diagnosticati per screening e sempre con genotipo predittivo di fibrosi cistica atipica (DF508/R117H-7T) che avrebbero presentato precocemente Pseudomonas nell’escreato e uno di loro anche sintomi polmonari (2). Quello delle FC atipiche è un campo ancora poco conosciuto, questa è la realtà, c’è bisogno di raccogliere maggiori conoscenze ed esperienze e fino a che non le avremo le decisioni terapeutiche hanno un orientamento molto legato all’individualità della situazione; ma in ogni caso non possono poggiarsi solo sulla conoscenza del genotipo CFTR

1) Scotet V et all ” Immunoreactive trypsin/DNA newborn screening for cystic fibrosis: should the R117H variant be included in CFTR mutation panels?”. Pediatrics 2006 Nov; 118(5):1523-9

2) O’Sullivan BP et all “Early pulmonary manifestations of cystic fibrosis in children with the Delta F508/R117H genotype”. Pediatrics 2006 Sep; 118(3):1260-5

G. Borgo


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