Buon giorno sono padre di un bambino di 1 mese e mezzo. Dallo screening neonatale è emerso che il valore della tripsina era molto superiore al limite (130). Sullo stesso campione di sangue è stata svolta un’analisi genetica (ricercando le 57 mutazioni più frequenti del gene CFTR), dalla quale è emersa una mutazione in eterozigosi (DF508). Contattati dall’ospedale è stato svolto il test del sudore prelevando sudore da entrambe le braccia del bambino. Sul braccio sinistro il risultato è stato di 29 mentre sul destro è stato di 40. Ci è stato detto che l’esame è da rifare in quanto non è totalmente negativo e perchè la differenza tra i prelievi è maggiore di 10. Cosa mi devo aspettare? Com’è possibile che i due prelievi diano risultati così diversi? Grazie per l’attenzione.
Test della tripsina alla nascita francamente positivo, test genetico per le più comuni mutazioni positivo per la mutazione DF508 allo stato eterozigote, test del sudore con risultati incerti: giustificano correttamente il sospetto di fibrosi cistica anche se non consentono assolutamente di concludere per una diagnosi di fibrosi cistica. Questi dati meritano alcune considerazioni:
– La presenza di una sola mutazione CFTR o meglio di una mutazione del gene CFTR in un solo cromosoma della coppia n. 7 (come sembra il caso della domanda: “in eterozigosi”), se fosse confermata, indicherebbe nel bambino la condizione di portatore sano del gene CFTR mutato. Ma si sa che vi possono essere mutazioni piuttosto rare che il test di prima istanza può non mettere in evidenza. In questi casi, stante la chiara positività del test della tripsina, si ricorre in genere ad una analisi genetica di secondo livello ed eventualmente anche di 3° livello per essere certi che nel cromosoma gemello non vi sia un’altra mutazione rara che configurerebbe quindi il caso come affetto da FC.
– Non ci viene riferita la quantità di sudore raccolto da ciascuno dei due bracci del bimbo, sulla quale è stata fatta la determinazione del cloro. Quantità troppo piccole (evento non raro nel bambino di 1-2 mesi) potrebbero limitare l’attendibilità dei risultati e spiegare anche la discreta differenza trovata tra i due prelievi. La normalità della concentrazione del cloro sudorale nei primi mesi di vita è quella inferiore ai 30 mEq/L; sono francamente patologici i valori superiori ai 49 mEq/L. I valori compresi tra 30 e 49 sono considerati “borderline”, cioè possono appartenere sia a soggetti sani che a soggetti con FC. Giustamente quindi in questo caso bisogna rifare il test del sudore: è raccomandabile l’avvertenza che si faccia ancora in doppio (entrambe le braccia) e che la quantità di ciascuno dei due prelievi non sia inferiore ai 75 milligrammi.
– Infine merita anche ricordare che alcuni portatori sani (una sola mutazione certa allo stato eterozigote) possono presentare valori un po’ elevati di tripsina nel sangue alla nascita, anche se di solito si tratta di valori non eccessivi (quasi sempre parecchio inferiori a 100). Inoltre alcuni portatori sani possono avere valori di cloro nel sudore un po’ più alti che di norma, talora nella zona “borderline”.
Queste considerazioni consentono di dire che non raramente la conferma o l’esclusione della diagnosi di fibrosi cistica dopo un test di screening neonatale positivo può essere laboriosa e richiede pertanto che se ne occupi un centro clinico specializzato in fibrosi cistica.