Buongiorno, vorrei una semplice informazione. Un mese fa abbiamo ricoverato mia figlia per un trattamento endovenoso per infiammazione alla gola, nulla di preoccupante ci hanno detto dal centro. Adesso a mia figlia di 2 anni e mezzo, dopo aver avuto febbre a 38 e raffreddore, è comparsa anche la tosse che stiamo trattando con Ciproxin. La domanda è questa: che tipo di tosse deve preoccuparci? Quanto deve essere frequente per avere un campanello d’allarme? La tosse viene durante la terapia di aerosol e pep mask ma ogni tanto capita sentirla anche durante la giornata e la notte, e vediamo che esce muco. La piccola mangia tutto ed è super attiva ma non riusciamo ancora a capire se questa è una tosse che deve preoccuparci o se possiamo stare tranquilli e aspettare solo che passi. Grazie in anticipo.
La tosse è il sintomo più frequente in tutti i bambini. Nei primi anni di vita, infatti, il contatto con i virus presenti nell’ambiente, soprattutto in luoghi chiusi e non ben areati, causa frequenti infezioni delle prime vie aeree, soprattutto in coloro non sono mai venuti a contatto con i vari virus e quindi non hanno ancora sviluppato difese anticorpali specifiche. Tosse e congestione mucosa delle vie nasali (il “raffreddore”) sono i sintomi tipici delle infezioni virali delle vie aeree e, di regola, non si accompagnano a pericoli per chi li manifesta. Differente è il caso in cui si accompagnano a febbre, rumori patologici all’auscultazione del torace, sintomi di malessere generale e difficoltà a respirare che, nel bambino piccolo, si manifesta con evidente messa in atto della muscolatura coinvolta nell’atto del respiro. In un bambino con fibrosi cistica la tosse è ancora più frequente rispetto a un suo coetaneo non affetto, perché nel soggetto FC il muco prodotto nelle vie aeree è più denso, tende a ristagnare e provoca con maggiore frequenza il riflesso della tosse. D’altra parte, in un bambino con FC i batteri che colonizzano le vie respiratorie potrebbero riattivarsi in concomitanza di una infezione virale e quindi determinare una infezione batterica sovrapposta.
Da queste note possono emergere due considerazioni. Non bisogna esagerare la preoccupazione per singoli episodi di tosse, soprattutto se si verificano in contemporanea all’esecuzione di aereosolterapia e fisioterapia respiratoria, che hanno proprio lo scopo di mobilizzare le secrezioni presenti nell’albero respiratorio, provocando appunto la tosse.
Solo i medici che conoscono e seguono il singolo bambino possono avere le necessarie informazioni per interpretare quanto i genitori segnalano, al fine di considerare l’utilità di una valutazione clinica diretta e l’eventuale intensificazione della terapia già in atto.