Salve, è da circa un anno che sto assumendo il brufen e trovo con questo farmaco molto sollievo, tant’è che se lo salto anche un giorno il pomeriggio me ne rendo subito conto, perchè ho più tosse, insomma mi sento molto più infiammato. Ora, proprio per il lungo periodo di assunzione inizio a preoccuparmi un po’: ho paura che mi possa recare qualche danno a livello renale, la dose che assumo è di 600 mg al di, ovvero una compressa. Volevo sapere da voi cosa ne pensate a proposito? È pensabile utilizzare qualche altro antinfiammatorio di altra molecola tipo “oki”, si può pensare alternando molecole diverse che ci sia la possibilità che i rischi diminuiscano? Oppure esistono altri tipi di antinfiammatori più leggeri per i reni? Grazie
Il principio attivo del brufen è il farmaco ibuprofene, uno dei farmaci antinfiammatori non steroidei (cioè non cortisonici). Esso gode di una sufficiente sperimentazione in fibrosi cistica per il suo discreto effetto antinfiammatorio sulla malattia polmonare, con effetti collaterali molto contenuti, quasi sempre di natura gastrointestinale. Rimane l’antinfiammatorio non steroideo raccomandato in questa patologia: di altri farmaci analoghi non abbiamo a disposizione sperimentazioni in FC sufficientemente attendibili. Il prodotto “Oki”, citato nella domanda, è un antinfiammatorio imparentato con l’ibuprofene: il principio attivo è il ketoprofene, ma non conosciamo studi condotti in proposito né figura tra i farmaci antinfiammatori raccomandati nelle linee guida FC correnti. Quanto agli effetti collaterali dell’ibuprofene, temuti dal nostro interlocutore, va detto che alle basse dosi (800-1200 mg al giorno nell’adulto, ed ancor più bassi nel caso della domanda) questi sono molto contenuti e non interessano di solito fegato e reni (1). C’è forse da aggiungere che con il tempo l’ibuprofene tende a ridurre il suo effetto.
Tra gli antinfiammatori non steroidei più usati ricordiamo, oltre all’ibuprofene, il ketoprofene, l’acetaminofene, il diclofenac, il paracetamolo. A prescindere dalla mancanza di sperimentazioni in FC, conviene consultarsi con i curanti per valutare l’eventuale utilità e applicabilità di una strategia dell’alternanza come proposta dal nostro interlocutore. Va ricordato comunque che tra questi farmaci l’ibuprofene è in generale quello meglio tollerato per i lunghi trattamenti (1).
1. Rainsford KD. Ibuprofen: pharmacology, efficacy and safety. Inflammopharmacology. 2009;17:275-342