Buongiorno, leggendo su internet i contenuti di alcuni forum, ho appreso che autorevoli centri FC come quello di Genova e Torino, non prescrivono più integratori di calcio, come Calcium Sandoz, che fino a poco tempo fa erano inclusi nella terapia standard dei pazienti FC come cura dei primi principi di osteoporosi. Volevo sapere per quale ragione precisa, avendo letto che anche negli USA alcuni trials hanno rilevato che l’integrazione di calcio può aumentare l’infiammazione polmonare. Se questa è la motivazione c’è da preoccuparsi anche per altri prodotti farmaceutici o integratori da banco che, oltre a vitamine, somministrano anche calcio o si tratta di calcio in una forma diversa non dannosa rispetto a quella contenuta in Calcium Sandoz (calcio carbonato)?
Il calcio è un minerale fondamentale per la salute delle nostre ossa e non solo. Certo è un nutriente e quindi è utile somministrarlo come integratore solo quando l’introito alimentare è insufficiente. Nelle persone sane si raccomanda mediamente un introito giornaliero di calcio pari a 800 mg fino a 5 anni, 1200 mg dai 5 ai 19 anni, 1000 mg dai 19 fino ai 50 anni e di 1200 mg oltre tale età, specie nelle donne in post-menopausa. Nei pazienti affetti da Fibrosi Cistica, a causa del malassorbimento intestinale, si raccomandano dosi superiori, pari a 1300-1500 mg/die dagli 8 anni in su. E’ preferibile l’approccio alimentare, in particolare mediante i latticini, a quello supplementare, in quanto con l’uso di supplementi, specie x dosi superiori ai 500 mg/die, è stato osservato un aumento, anche se lieve, del rischio di calcolosi renale. Con dosi elevate di supplementi, in particolare se superiori a 800 mg/die, è stato osservato in alcuni studi recenti anche un aumento di accidenti cardiovascolari, specie nei maschi. Secondo alcuni studi il calcio citrato sarebbe un po’ meglio assorbito del calcio carbonato, ma non sono attualmente note significative differenze in termini di sicurezza.
In sintesi, è importante garantire un adeguato introito giornaliero di calcio, preferibilmente ricorrendo a latte/latticini od eventualmente ad acque minerali ricche di calcio; se l’introito alimentare risulta ancora insufficiente si può ricorrere agli integratori, a dosi preferibilmente non superiori ai 500-600 mg/die. Si ricorda infine l’importanza della vitamina D, che favorisce l’assorbimento intestinale del calcio.