Mia figlia ha una configurazione genetica che presenta su un allele una mutazione associata a FC, la E585X, sull’altro la presenza in eterozigosi della probabile configurazione poly-T5 associata a sequenze ripetute di TG pari o superiori a 12. La prima mutazione le deriva da me, mentre il polimorfismo lo ha ereditato dalla mamma. E’ inutile dire che mia moglie ed io siamo entrambi portatori sani e del tutto ignari dei possibili rischi che correvamo quando abbiamo concepito nostra figlia. La bambina (che ha solo 8 mesi) è risultata border-line al test del sudore per 3 volte. Vorrei sapere se nelle femmine ci sono casi in letteratura di disturbi associati a questa particolare configurazione. Sono al corrente che, in soggetti maschi, simili configurazioni potrebbero causare problemi ad avere figli per la presenza di anomalie a carico delle vie seminali degli spermatozoi, e che queste sembrano essere associate prevalentemente al polimorfismo polyT5-TG12. Ma nelle femmine?
Se nel genotipo sono presenti una mutazione classica (come E585X) e i polimorfismi T5-T12G, quello che ci si può aspettare è una malattia FC in forma “tipica” o (con una certa maggior frequenza) in forma “atipica”. Una forma atipica lascia intendere che vi sia, da parte delle cellule epiteliali in cui è presente la proteina CFTR, la produzione di una proteina CFTR parzialmente funzionante. Questa proteggerebbe dalla comparsa di sintomi FC alcuni organi, ma non sarebbe sufficiente a preservare l’integrità di altri.
Per questo, nel maschio la forma atipica si può presentare con l’interessamento pressochè esclusivo dell’apparato riproduttivo (Agenesia Congenita dei Dotti Deferenti con conseguente azoospermia), quasi assente o modesto quello di pancreas e polmoni. Si ipotizza che questo succeda per una particolare sensibilità dell’apparato riproduttivo maschile al deficit anche modesto di funzionalità della proteina CFTR. Non si sa se quello che succede nel maschio succeda anche nella femmina. In una precedente risposta (1) abbiamo ricordato che alcuni studi suggeriscono che nella donna modeste diminuzioni di funzionalità CFTR influenzerebbero la normalità delle secrezioni tubariche e uterine. Ma mancano studi che paragonino il quadro clinico di donne che hanno lo stesso genotipo degli uomini diagnosticati affetti da CBAVD. Non si può escludere che queste donne abbiano sintomi talmente lievi per cui difficilmente pongono un problema diagnostico, siano questi sintomi a carico dell’apparato riproduttivo come di altri organi. Il problema di fondo è l’imprevedibiltà nel decorso delle forme “atipiche” , imprevedibilità presente in egual modo in entrambi i sessi, ma probabilmente più conosciuta nel sesso maschile.