Ciao, ho letto che si può ritenere buona una situazione respiratoria se il numero delle infezioni nell’arco di sei mesi-un anno è basso. Ma che cosa significa basso, quante devono essere le infezioni perchè il numero sia ritenuto basso? Grazie mille
In fibrosi cistica, più che di “infezioni respiratorie” si usa parlare di “esacerbazioni polmonari”, con riferimento agli episodi di esacerbazione di una infezione polmonare cronica.
Il gruppo di lavoro EUROCARE della Società Europea Fibrosi Cistica dà la seguente definizione di “Esacerbazione polmonare” (1):
Una condizione definita dal bisogno di un trattamento antibiotico aggiuntivo, come risultante di almeno due dei seguenti cambiamenti recenti:
– Cambio del volume e del colore dello sputo (lo sputo che si fa più purulento);
– Aumento di tosse
– Aumento di malessere, stancabilità o sonnolenza;
– Perdita di appetito o di peso;
– Diminuzione della funzione polmonare (FEV1) del 10% o più / alterazioni nella radiografia del torace;
– Aumentata dispnea (affaticamento respiratorio).
Questa è una definizione che è stata accettata per utilizzare il numero di esacerbazioni polmonari nel corso di 6 mesi o di un anno per gli studi clinici di lunga durata. Molti degli studi recenti che hanno sperimentato nuovi farmaci hanno usato il criterio della frequenza di esacerbazioni per valutare l’efficacia del farmaco in studio.
Più difficile è invece definire nel singolo caso la bontà o meno della situazione respiratoria in base al solo numero di esacerbazioni polmonari. Questo è certamente uno dei parametri che entrano in gioco nel definire la situazione respiratoria, ma hanno altrettanta importanza la funzionalità polmonare (FEV1 e livello di ossigenazione del sangue), la capacità dell’organismo a recuperare la funzionalità di partenza dopo esacerbazioni correttamente trattate, il tipo di infezione batterica, la sua suscettibilità o meno ai trattamenti antibiotici, lo stato di nutrizione (il peso), la presenza di complicanze (emottisi, pneumotorace, aspergillosi broncopolmonare allergica, atelettasie massicce), il grado di alterazione polmonare alla radiografia (o TAC) toracica, la qualità del sonno, la resistenza all’attività fisica, la capacità di svolgere le attività quotidiane, etc. Pertanto è improbabile che si possa utilizzare il numero di esacerbazioni come spia unica della situazione respiratoria. Né abbiamo un criterio per dire quanto è alto e quanto è basso questo numero. Certamente esacerbazioni respiratorie intervallate solo da brevi pause denunciano una condizione di notevole fragilità polmonare e di scarsa risposta ai trattamenti.