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7 Settembre 2008

Eritema nodoso e vasculite in fibrosi cistica

Autore: Brunella
Domanda

Vorrei sapere se vi è una casistica frequente di questi problemi in malati F.C. e se la stessa Fibrosi Cistica è alla base di questi problemi. Inoltre, si conoscono eventuali interferenze tra i farmaci assunti in F.C. e quelli prescritti per la terapia dell’eritema nodoso e vasculiti?. Mia figlia ha 12 anni con F.C. ed abbiamo scoperto qualche mese fa che aveva anche “autoanticorpi”, che sarebbero la causa di eritema nodoso. Dovremo a breve intraprendere la terapia opportuna. Questo è un argomento del quale non ero a conoscenza, nonostante le mie frequenti ricerche di informazioni ed aggiornamenti. Grazie.

Risposta

La nostra interlocutrice ha ragione: di complicanze cutanee e di vasculite la letteratura scientifica sulla fibrosi cistica è assai povera, molto marginale e talora contraddittoria. Intanto tentiamo di indicare che cosa si intende per eritema nodoso e vasculite.

L’eritema nodoso è una malattia della cute che si manifesta con la comparsa di noduli duri più o meno estesi di colore rosso bluastro ma anche incolori, generalmente localizzati sulla parte anteriore delle gambe o delle cosce, più raramente sulle braccia e al volto. Possono comparire in successione nel corso di qualche settimana. Nella fibrosi cistica si accompagnano di solito ad una esacerbazione respiratoria e si risolvono in genere in 2-3 settimane, ma hanno la tendenza a recidivare. Vi possono essere associati dolori articolari specie agli arti inferiori e febbre. Si tratta di un processo infiammatorio che interessa sia la cute (epidermide e derma) che il tessuto sottocutaneo. Si ritiene che alla base vi sia un processo di vasculite, ma non sono esclusi fattori di natura tossica ed allergica, anche correlata a farmaci..

Vasculite è un termine generico che indica infiammazione dei vasi sanguigni: possono essere interessati i piccoli vasi (arteriole, venule, capillari), ma anche i medi vasi (di solito arterie, arterite) o i grossi vasi (arterie). Questa infiammazione vascolare determina un danno delle pareti vasali, con aumento della loro permeabilità ai liquidi, nel caso dei piccoli vasi (edema e rigonfiamento del tessuto circostante), ai globuli rossi (piccole emorragie localizzate) e ai globuli bianchi (infiltrazione e danno del tessuto coinvolto). Gli organi interessati possono essere molteplici: la cute più frequentemente, ma anche le articolazioni, i reni, lo stomaco, l’intestino, il sistema nervoso. Sulla cute l’eritema nodoso è ritenuto espressione di vasculite, ma questa può manifestarsi anche con porpora cutanea (macule o papule rosso-sanguigne dovute a stravasi di sangue), con microematuria (sangue microscopico nelle urine), con lesioni delle mucose ed altro.

Alla base di questi processi vi sarebbe una risposta immunitaria esaltata: da un lato la produzione di grande quantità di cosiddetti “immunocomplessi circolanti” (una combinazione di antigeni batterici, di anticorpi diretti contro questi antigeni e di sostanze implicate nei processi immunitari, il complemento), prodotti in tessuti sede di infezione batterica (tipicamente nella fibrosi cistica, il polmone, vittima dell’infezione da Pseudomonas aeruginosa) e depositati a livello dei vasi sanguigni, ove provocherebbero una complessa cascata infiammatoria (1, 2, 3). Sarebbero in gioco anche alcuni auto-anticorpi diretti contro il citoplasma dei globuli bianchi, chiamati ANCA. Ma non tutti i pazienti con elevati livelli di immunocomplessi circolanti e di ANCA vanno incontro a vasculite (e ad eritema nodoso) (4, 5): si ammette vi sia una predisposizione costituzionale, forse anche su base genetica e, in qualche caso, forse l’implicazione di qualche farmaco.

Non si conoscono dati statistici che ci permettano di stabilire la frequenza di queste complicanze ma vi sono ragioni per ritenere che siano non molto comuni, almeno nelle manifestazioni più eclatanti. Sono complicanze ritenute secondarie (ad esempio alla patologia infettivo-infiammatoria polmonare) e quindi non primariamente legate al gene della fibrosi cistica. Il trattamento si basa in genere sull’impiego di cortisonici e, in casi resistenti, anche su quello di immunosoppressori. Rimane fondamentale il trattamento aggressivo dell’infezione polmonare se questa è presente. Questi farmaci non presentano in genere interferenza con quelli abitualmente assunti dalle persone con fibrosi cistica.

1. Megan L, et al. Cutaneous manifestations of cystic fibrosis. Pediatr Dermatol 2008;25:150-157

2. Fradin MS, et al. Recurrent cutaneous vasculitisin cystic fibrosis. Pediatr Dermato 1987;4:108-111

3. Finnegan MJ, et al. Vasculitis complicating cystic fibrosis. Q J Med 1989;72:609-621

4. Sediva’ A, et al. Antineutrophil cytoplasmic autoantibodies (ANCA) in children with cystic fibrosis.J Autoimmun. 1998;11:185-90

5. Carlsson M, et al. Pseudomonas-induced lung damage in cystic fibrosis correlates to bactericidal-permeability increasing protein (BPI)-autoantibodies. Clin Exp Rheumatol. 2003;21/6Suppl 32):S95-100

G.M.


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