Buonasera. Ho letto le varie domande delle mamme con giusta preoccupazione (come me) sul far rientrare i bambini a scuola. Noi abitiamo a Isola della Scala (Veneto) e le scuole verranno riaperte lunedì 2 marzo. Mia figlia è al primo anno della primaria in una classe con 21 bambini. Dovrei farla andare con la mascherina o è una precauzione inutile (considerando anche le tante ore che dovrebbe tenerla)? Mi scoccia anche che, non essendoci nessun caso nei paesi limitrofi al momento (una a Dossobuono ma ora si trova in Spagna e non ho letto di altre persone contagiate) debba obbligarla a una protezione ulteriore non essendoci il problema (anche se si sa che prevenire è meglio che curare).
Intanto abbiamo informazione governativa certa che le scuole di qualsiasi grado nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna nonché nella provincia di Savona rimarranno chiuse fino all’8 marzo. Di rilievo le iniziative di alcune scuole di attivare la didattica a distanza, via internet. Si spera che nei territori soggetti a chiusura queste iniziative si estendano.
La domanda pone il problema della mascherina facciale, da usare eventualmente a scuola come protezione da eventuali virus, incluso quello dell’attuale epidemia.
È diffusa indicazione degli esperti che le mascherine facciali standard non hanno effetto protettivo per chi non ha contratto il virus. Sono invece indicate per chi ha sintomi (tosse, mal di gola, starnuti, difficoltà respiratoria), sia che abbia già contratto il virus sia che non lo abbia contratto, per evitare la disseminazione del virus, quando debba entrare in contatto con altre persone.
Bisogna distinguere tra le mascherine. Quelle standard (senza filtro) sono usate abitualmente in ambiente sanitario e sono spesso usate dalle persone con FC (queste lo sono per altre ragioni: prevenzione della disseminazione batterica, specialmente di batteri multiresistenti), soprattutto quando debbono entrare in contatto con altri pazienti con FC (ambulatori, riunioni, etc). Tali mascherine sono in grado di trattenere le goccioline di saliva (che possono contenere batteri e virus) emesse con la respirazione o con la tosse ma non impediscono il passaggio di virus in senso opposto, dall’esterno. Quindi non sono utili per proteggersi dal contagio virale. Efficacia protettiva possono avere invece le mascherine con speciale filtro e perfetta aderenza alla cute, ma sono riservate a persone e situazioni particolari: sono le mascherine contrassegnate con la sigla Ffp2 o Ffp3 (queste ultime con filtro più potente). Va inoltre ricordato che qualsiasi mascherina monouso va usata una sola volta. Vi sono poi mascherine professionali molto sofisticate che talora usano gli operatori sanitari coinvolti direttamente con malati colpiti. Attualmente vi è poi il problema che le mascherine di qualsiasi tipo non si trovano e se si trovano sono molto costose, specie quelle con filtro.
Da queste considerazioni, possiamo dedurre che il bambino con FC, ma anche senza FC, che sta bene e non ha particolari sintomi respiratori non ha ragione per portare alcun tipo di mascherina a scuola o fuori scuola. Diverso il problema per chi ha contratto il virus o ha sintomi degni di considerazione o sospetto: egli dovrà usare una mascherina quando dovesse avvicinarsi ad altre persone (la distanza dei due metri è comunque quella raccomandata).
Il bambino con FC o senza FC che presentasse sintomi respiratori (tosse secca, starnuti, naso chiuso, mal di gola, difficoltà respiratoria), con o senza febbre, dovrebbe consultare il proprio pediatra o il centro di cura prima di decidere il da farsi, anche in relazione alla scuola, come del resto dovrebbero fare in questa fase anche tutti gli adulti.