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28 Febbraio 2020

Epidemia da Covid-19. La mobilità delle persone

Autore: Marlène
Domanda

Attualmente vivo a Roma e mia figlia vive in Svizzera (Losanna), ma viaggia regolarmente anche tra Ginevra, Londra e Roma. Inoltre, poiché ho lavorato, alcuni anni fa e per alcuni anni, per Associazioni FC (in Italia e in Svizzera), attualmente ricevo diverse richieste di informazioni, soprattutto sulla situazione in Italia, Svizzera e Francia. Vi invio questo messaggio per chiedervi se la FFC ha già emesso consigli o raccomandazioni in merito all’attuale situazione critica per i pazienti affetti da fibrosi cistica. Molte famiglie sono preoccupate, anche se penso che la psicosi debba essere evitata a tutti i costi!  Vi ringrazio in anticipo per la vostra risposta e per il vostro prezioso sostegno.

Risposta

In questi giorni la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica ha diffuso parecchie informazioni sull’epidemia da Covid-19, in relazione alle persone con FC, sia attraverso la rubrica “Domande e Risposte” presente sul sito, che attraverso la pagina Facebook ufficiale.

La questione sollevata in questa domanda è quella della mobilità delle persone. Possiamo dire che in linea di massima la raccomandazione degli esperti è che per contrastare l’espandersi dell’epidemia occorra limitare, per quanto possibile, il contatto tra persone. Pertanto, i viaggi e gli spostamenti andrebbero limitati all’indispensabile, a prescindere che questi interessino le zone in cui il contagio si è già diffuso sia quelle che sembrano per il momento ancora relativamente indenni. La questione è importante perché la tendenza di questa epidemia è quella di espandersi velocemente senza la possibilità di prevederne la direzione e l’intensità. Naturalmente, cercando di mantenere, nonostante alcune limitazioni, livelli di vita e di attività non molto difformi da quelli abituali. Bisogna realizzare che questi accorgimenti, oltre ad altri di natura igienica che vengono ripetutamente indicati, non riguardano solo la protezione della salute personale, ma la necessità di non dare spazio all’epidemia, nell’interesse di tutti gli abitanti di questo pianeta.

G. M.


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